Ṛgveda Saṃhitā: differenze tra le versioni

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:''tat savitur vareṇyaṃ | bhargho devasya dhīmahi | dhiyo yo naḥ pracodayāt''
*Là dove si insediano le [[gioia|gioie]] e i piaceri, e i passatempi e i favori, dove si realizzano i desideri del [[desiderio]], fa che là io sia un immortale! (IX, 113; 1999)
*''Indagando nel cuore, i [[poesiapoeta|poeti]] riuscirono a scoprire | con la riflessione il legame fra il non essere e l'essere.'' (10, 12, 9, 4; citato in [[Roberto Calasso]], ''L'ardore'', Adelphi, 2010)
*''Quanti fuochi, quanti soli, quante aurore, | quante mai sono le acque? Non ve lo dico | per sfida, o voi Padri. Lo chiedo per sapere, | o voi poeti.'' (10, 88, 18; citato in [[Roberto Calasso]], ''L'ardore'', Adelphi, 2010)
*''È quegli che dà il respiro, la forza è il suo dono... | I sommi déi obbediscono ai suoi voleri. | La sua ombra è [[vita]], la sua ombra è morta. | Chi è colui al quale offriremo il nostro sacrificio? || La sua [[potenza]] l'ha reso signore del vivo e rutilante mondo, | ha sottomesso alle sue Legge|leggi gli uomini e gli amimali. | Chi è colui... || Dalla sua forza prendono l'esistenza le montagne, il mare, | e il fiume remoto: | sono questi il suo corpo e le sue braccia. | Chi è colui... || Ha fatto il cielo e la terra, fissandone il luogo, | ma essi lo guardano e tremano. | Il sole levato continua a splendere su di lui. | Chi è colui... || Ha scrutato le Acqua | acque che custodivano il suo potere e generarono il sacrificio. | È il dio di tutti gli dei | Chi è colui... || Non ci colpirà un giorno chi fece la terra, | e il [[cielo]] e il [[mare]] splendente? | Chi è colui al quale offriremo il nostro sacrificio?'' (X, 121, 2-8; citato in [[John Steinbeck]], ''Al Dio sconosciuto'', traduzione di Eugenio Montale, Mondadori, Milano, 1954)