Sofocle: differenze tra le versioni

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*Nessuno ama l'uomo che porta cattive notizie.
*Di molto, il primo elemento della felicità è l'essere saggio.
 
==''Edipo a Colono''==
===[[Incipit]]===
====Felice Bellotti====
<poem>'''Edipo.''' Di cieco vecchio, o Antigone, figliuola,
A qual contrada, o a qual città venimmo?
Chi d'alcun picciol dono oggi il ramingo
Edipo sovverrà, che poco cerca,
E men del poco anco riceve? E questo
Pur basta a me; chè d'acquetarmi a tutto
Le sventure m'insegnano, e la lunga
Età compagna, e il forte animo mio. —
Ma tu, figlia, se vedi un qualche seggio
In alcun loco, o sia profano, o bosco
Sacro agli dei, pommi a posar sovr'esso,
Chè indagar possiam quindi ove mai siamo.
Stranieri noi, da chi vi sta saperlo
Vuolsi, e conforme a quanto udrem, far poi.</poem>
{{NDR|Sofocle, ''[http://www.liberliber.it/libri/s/sophocles/index.htm Tragedie]'', traduzione di Felice Bellotti, Milano, Sonzogno, 1930}}
 
====Ettore Romagnoli====
<poem>'''Edipo''': Figlia del vecchio cieco, a quale terra,
Antigone, siam giunti, a qual città,
di quali genti? All'errabondo Edipo,
di poverelli doni in questo giorno
offerta chi farà? Poco ei dimanda,
e meno ancor del poco ottiene: eppure
tanto mi basta: ché gli affanni e gli anni
lunghi, e la generosa indole, terza,
maestri a me, ch'io m'appagassi, furono.
Ma via, figlia, se tu vedi alcun seggio,
in luogo qual pur sia, profano o sacro,
fa' ch'io mi fermi, ch'io mi segga. E poi,
chiediam che luogo è questo. Ospiti siamo:
ai terrazzani ci dobbiamo volgere,
e tutto ciò ch'essi diranno compiere.</poem>
{{NDR|Sofocle, ''[http://www.biblio-net.com/lett_cla/testi/edipo_a_colono.htm Edipo a Colono]'', traduzione di Ettore Romagnoli}}
 
===Citazioni===
*La voce smaschera gli intenti, i gesti bassi. (2010, pos. 2105)
 
==''Edipo re''==
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*Sbarazzarsi di un amico fidato è lo stesso, per me, che sbarazzarsi della propria vita.
*Solo il tempo rivela l'uomo giusto; il malvagio, invece, lo riconosci in un giorno solo.
 
==''Edipo a Colono''==
===[[Incipit]]===
====Felice Bellotti====
<poem>'''Edipo.''' Di cieco vecchio, o Antigone, figliuola,
A qual contrada, o a qual città venimmo?
Chi d'alcun picciol dono oggi il ramingo
Edipo sovverrà, che poco cerca,
E men del poco anco riceve? E questo
Pur basta a me; chè d'acquetarmi a tutto
Le sventure m'insegnano, e la lunga
Età compagna, e il forte animo mio. —
Ma tu, figlia, se vedi un qualche seggio
In alcun loco, o sia profano, o bosco
Sacro agli dei, pommi a posar sovr'esso,
Chè indagar possiam quindi ove mai siamo.
Stranieri noi, da chi vi sta saperlo
Vuolsi, e conforme a quanto udrem, far poi.</poem>
{{NDR|Sofocle, ''[http://www.liberliber.it/libri/s/sophocles/index.htm Tragedie]'', traduzione di Felice Bellotti, Milano, Sonzogno, 1930}}
 
====Ettore Romagnoli====
<poem>'''Edipo''': Figlia del vecchio cieco, a quale terra,
Antigone, siam giunti, a qual città,
di quali genti? All'errabondo Edipo,
di poverelli doni in questo giorno
offerta chi farà? Poco ei dimanda,
e meno ancor del poco ottiene: eppure
tanto mi basta: ché gli affanni e gli anni
lunghi, e la generosa indole, terza,
maestri a me, ch'io m'appagassi, furono.
Ma via, figlia, se tu vedi alcun seggio,
in luogo qual pur sia, profano o sacro,
fa' ch'io mi fermi, ch'io mi segga. E poi,
chiediam che luogo è questo. Ospiti siamo:
ai terrazzani ci dobbiamo volgere,
e tutto ciò ch'essi diranno compiere.</poem>
{{NDR|Sofocle, ''[http://www.biblio-net.com/lett_cla/testi/edipo_a_colono.htm Edipo a Colono]'', traduzione di Ettore Romagnoli}}
 
===Citazioni===
*La voce smaschera gli intenti, i gesti bassi. (2010, pos. 2105)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==