Pietro Calogero: differenze tra le versioni

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*Negli [[Anni 1970|anni Settanta]] sono stati messi in pericolo diritti fondamentali come la libertà e la democrazia e una società che vuole conservare la memoria non può mistificare i fatti con le dispute ideologiche. La prima verità da ribadire è che la mia inchiesta non è frutto del contributo dei pentiti ma dell'analisi di migliaia di documenti e del ritrovamento di armi. Documenti scritti da persone che avevano responsabilità dirette nella guida di AO, struttura organizzata dello spontaneismo armato.<ref>Citato in ''Calogero: «Ho sconfitto Toni Negri e Autonomia senza l'aiuto dei pentiti»'', la Nuova di Venezia, 22 ottobre 2010.</ref>
 
=== ''Terrore rosso. Dall'autonomia al partito armato'' ===
*Il [[Processo 7 aprile|7 aprile]] non fu per nulla un blitz. Fu invece preceduto da un lungo e mirato lavoro investigativo che si protrasse dagli inizi del 1977 all'aprile 1978. E continuò con ritmo sempre più serrato nel periodo immediatamente successivo all'assassinio dell'onorevole [[Aldo Moro|Moro]] (9 maggio 1978). L'esito infruttuoso della prima inchiesta e l'attentato alla mia abitazione da parte di un'organizzazione palesemente armata mi spinsero a riprendere le indagini per trovare prove più solide. Chiesi ed ottenni di far copia di tutti gli atti dell'istruttoria da poco conclusa e allargai lo studio dei documenti ben oltre l'orizzonte della locale rivista «Autonomia». [...] Diedi avvio così allo studio di centinaia di giornali e riviste, fra cui privilegiai «Potere Operaio» e «Controinformazione», convinto di trovare in essi la maggior parte delle risposte agli interrogativi che mi poneva la ricerca investigativa.