Paul Valéry: differenze tra le versioni
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==Citazioni di Paul Valéry==
*C'è uno stupido dentro di me. Devo approfittare dei suoi errori.<ref>Citato in Mimmo Ciavarelli, ''Gestalt: L'ovvio per i giorni alterni'', Armando, Roma, 2011, [http://books.google.it/books?id=9I4TFOvNBaAC&pg=PA46 p. 46]. ISBN 978-88-6081-990-1</ref>
*Il [[genialità|genio]] si muove nella follia, nel senso che si tiene a galla là dove il [[demenza|demente]] annega.<ref>Citato in Serena Zoli, Giovanni B. Cassano, ''E liberaci dal male oscuro'', TEA, Milano, 2009, p. 467. ISBN 978-88-502-0209-6</ref>
*{{NDR|Su [[Marcel Proust]]}} Il suo modo di scrivere si collega senza dubbio alla nostra migliore tradizione. Qualcuno fa notare che le sue opere non sono di lettura molto facile. Ma io non mi stancherò mai di affermare che dobbiamo accogliere con entusiasmo gli autori difficili del nostro tempo. Se qualcuno li leggerà, non sarà solamente per la loro piacevolezza. Essi ci riportano a [[Montaigne]], a [[Descartes]], a [[Bossuet]] e ad altri che vale forse ancora la pena di leggere.<ref>Citato in François Cruciani, ''Marcel Proust'', traduzione di Claudio Pavese e Manuela Pulga, I Giganti Mondadori, 1974, p. 123.</ref>
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*Con le etichette delle bottiglie non ci si ubriaca né ci si disseta.
*Il bisogno del [[novità|nuovo]] è indice di stanchezza o di fragilità della mente, che reclama ciò che le manca. Non c'è nulla, infatti, che non sia nuovo.
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*Senza saperlo, l'uomo scommette quasi tutto il tempo della sua vita che nei dieci minuti o dieci secondi successivi non sarà fulminato.
*Quello che non si fa; quel che non si farebbe mai- è questo a deliniare la nostra figura.
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*Come si fa a pretendere che il Tutto sia rappresentato da un'immagine o da un'idea qualunque? Il Tutto non può avere figure consimili.
*Ogni concetto è un espediente.
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*La nostra speranza è che il nuovo assomigli a ciò che già conosciamo almeno quel tanto da poterlo comprendere.
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*[[valori]] Il problema principale del sistema che pensa è ''la valutazione''.
*"Perché non vuole accettare ciò che esiste?" "Perché significherebbe non accettare più di esistere".
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