Michele Saponaro: differenze tra le versioni

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==''Peccato''==
===[[Incipit]]===
''Roma-Pescara'': notte. Son partito da Roma poco dopo il tramonto, arriverò a Pescara poco prima dell'alba. Un viaggio lento tra i monti della Marsica devastati e desolati. La notte è tenebrosa, ventosa, ancora in quet'annunzio di primavera, su questimonti deserti di vita, fredda. Pioviccica: batte l'acqua sui vetri a sferzate: nelle pause del cammino, per ogni stazione, si ode l'ululo delventodel vento tra gli eucalitti. Molta gente nel mio scompartimento: siamo appunto in otto, quanti il regolamento ne consente: si dormirà con la schiena ritta, chi ci riesce. Uomini e donne. Una signora, schiacciata presso l'usciolo del corridoio, scompare dietro il ventre monumentale d'un maschio enorme che forte ha bevuto e più forte russa: abitudini, sembrano, d'un mercante d'olii. Volentieri gli offrirei il mio posto, se al mio fianco non sedesse il fratello gemello del suo vicino.
 
{{NDR|Michele Saponaro, ''Peccato'', Edizioni Mondadori, 1932.}}