Elio Guerriero: differenze tra le versioni

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*Nella discesa del Sabato Santo agli inferi, cui alla [[Adrienne von Speyr|von Speyr]] è dato di partecipare misticamente, Cristo ha incontrato e sconfitto il peccato, la realtà ostile a Dio e all'uomo cacciata dal mondo. Attraversando questa realtà senza vita né alito di spirito nell'estrema notte dell'obbedienza veramente cadaverica, Gesù porta la croce al di là del peccato, del male del mondo. Di qui la conclusione della von Speyr che raggiunge quella di [[Karl Barth|Barth]] e di [[Origene]]: l'ultima realtà non può essere il no dell'uomo, bensì il sì di Dio. E se l'[[inferno]] è talmente reale da provocare dolore e sofferenza (è dunque assurdo parlare di inesistenza) è anche vero che, avendolo Cristo attraversato e sconfitto con la sua morte obbediente, possiamo fondatamente sperare che esso sia vuoto. È questa la parola forte di [[Hans Urs von Balthasar|von Balthasar]], l'annuncio che egli cercò di trasmettere con un'opera sinfonica ma anche profondamente unitaria.<ref>Da ''Teodramma d'amore'', in [[Hans Urs von Balthasar]], ''La mia opera ed Epilogo'', Jaca Book, Milano, 1994, pp. [http://books.google.it/books?id=-oMsmx3iAUIC&pg=PA12 12]-13. ISBN 88-16-30258-5</ref>
*Nella sua vita mistica la [[Adrienne von Speyr|Von Speyr]] viveva in straordinaria familiarità con i santi. In questo volume {{NDR|''[[Adrienne von Speyr#Libro di tutti i santi|Libro di tutti i santi]]''}} viene presentato di volta in volta un breve ritratto di santo con la descrizione del suo atteggiamento nella preghiera, che è anche l'espressione del suo particolare carisma come della sua specifica santità. Tutto il volume diviene allora un inno gioioso, una confessione sinfonica della santità, del rapporto privilegiato della Chiesa con Cristo e con Dio.<ref>Da ''Hans Urs von Balthasar'', Edizioni paoline, Cinisello Balsamo, 1991, pp. 130-131. ISBN 88-215-2301-2</ref>
*Padre [[Guido Sommavilla]], letterato e filosofo, morto nel mese di settembre a 87 anni, era anzitutto un gesuita. Di quelli antichi, dalla grande formazione, che potevano occuparsi di politica oppure di paleontologia, mantenevano però salda la loro appartenenza e non mancavano mai di far seguire alla loro firma SI: Societatis Iesu, della Compagnia di Gesù.<ref>Da ''Padre Guido Sommavilla: fede e coraggio'', in ''Letture'', novembre 2007.</ref>
*{{NDR|Su [[Adrienne von Speyr]]}} Pensando agli scritti di [[Madre Teresa di Calcutta|Madre Teresa]] [...] vedo un ponte ideale che lega le due donne. Entrambe sentono il peso del silenzio di Dio. Adrienne [...] chiede a tutti i cristiani di stare sulla soglia, di pensare che "i misteri bisogna lasciarli a Dio". Il silenzio di Dio diventa per lei presenza, pienezza, consolazione. Un silenzio che vive dentro di sé pensando all’angoscia del Getsemani, provata da Gesù. C'è una frase che fa sintesi del suo pensiero: "Se Dio si è donato: io sono invitato a donarmi".<ref>Citato in Filippo Rizzi, ''[http://www.fidesvita.org/rassegna-stampa/adrienne-e-la-mistica-si-fa-%C2%ABmoderna%C2%BB.html# Adrienne: e la mistica si fa «moderna»]'', ''Avvenire'', 13 settembre 2007.</ref>