Edmondo De Amicis: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*''L'assassino che rispetta sua madre ha ancora qualcosa di onesto e di gentile nel cuore; il piú glorioso degli uomini, che l'addolori e l'offenda, non è che una vile creatura.'' (il padre di Enrico: ''Novembre'', ''Mia madre''; 2001, p. 39)
*''Dare la vita per il proprio paese, come il ragazzo lombardo {{NDR|protagonista del racconto mensile ''La piccola vedetta lombarda''}}, è una grande virtú [...].'' (il padre di Enrico: ''Novembre'', ''I poveri''; 2001, p. 57)
*''Ella {{NDR|la patria}} è una cosí grande e sacra cosa, che se un giorno io vedessi te tornar salvo da una battaglia combattuta per essa, salvo te, che sei la carne e l'anima mia, e sapessi che hai conservato la vita perché ti sei nascosto alla morte, io tuo padre, che t'accolgo con un grido di gioia quando torni dalla scuola, io t'accoglierei con un singhiozzo d'angoscia, e non potrei amarti mai piú, e morirei con quel pugnale nel cuore.'' (il padre di Enrico: ''Gennaio'', ''L'amor di patria''; 2001, p. 107)
*Il Direttore guardò fisso Franti, in mezzo al silenzio della classe, e gli disse con un accento da far tremare: – Franti, tu uccidi tua madre! – Tutti si voltarono a guardar Franti. E quell'infame sorrise. (''Gennaio'', La madre di Franti; 2001, p. 110)
*''Rispetta la strada. L'educazione d'un popolo si giudica innanzi tutto dal contegno ch'egli tien per la strada. Dove troverai la villania per le strade, troverai la villania nelle case.'' (il padre di Enrico: ''Febbraio'', ''La strada''; 2001, p. 154)
*Pare che li faccia tutti eguali e tutti amici la scuola. (''Marzo'', I parenti dei ragazzi; 2001, p. 162)
*''[...] l'uomo che pratica una sola classe sociale, è come lo studioso che non legge altro che un libro.'' (il padre di Enrico: ''Aprile'', ''Gli amici operai''; 2001, p. 215)
*''Egli {{NDR|[[Garibaldi]]}} fu maestro, marinaio, operaio, negoziante, soldato, generale, dittatore. Era grande, semplice e buono. Odiava tutti gli oppressori, amava tutti i popoli, proteggeva tutti i deboli; non aveva altra aspirazione che il bene, rifiutava gli onori, disprezzava la morte, adorava l'Italia.'' (i genitori di Enrico: ''Giugno'', ''Garibaldi''; 2001, p. 286)
*''La scuola è una madre [...].'' (la madre di Enrico: ''Luglio'', (L'ultima pagina di mia madre); 2001, p. 314)