Aldo Grasso: differenze tra le versioni

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*[[Daniele Luttazzi|Luttazzi]] è il più colto e caustico fra i nostri comici. L'unico in grado di conciliare l'epica satirica e la visionarietà.<ref>Da [http://archiviostorico.corriere.it/2001/agosto/04/libro_Luttazzi_riscatta_cagnara_dello_co_0_0108047536.shtml ''Il libro di Luttazzi riscatta la cagnara dello show''], ''Corriere della sera'', 4 agosto 2001, p. 39.</ref>
*«[[MasterChef Italia|Masterchef]]» conferma che il famigerato genere del reality sta attraversando una trasformazione interessante, vista all'opera anche con «Pechino Express»: si sperimenta oltre la diretta, oltre il televoto. Il raffinato lavoro di montaggio alla base di questi nuovi esempi permette di raccontare i concorrenti e le loro vicende in modo meno «grezzo», più pensato e interessante, dispiegando lungo le puntate una narrazione seriale anche complessa.<ref>Da ''[http://archiviostorico.corriere.it/2012/dicembre/22/Cosi_Masterchef_trasforma_reality_co_0_20121222_1698fa5a-4c03-11e2-86d8-0617dbacd128.shtml Così «Masterchef» trasforma il reality]'', ''Corriere della sera'', 22 dicembre 2012, p. 71.</ref>
*{{NDR|Riferito al film ''[[L'attimo fuggente]]''}} Molto riconoscibile la voce del professor John Keating, ovvero di [[Robin Williams]] che, citando [[Walt Whitman]], insegna ai ragazzi molto più che delle nozioni: insegna ad apprezzare la vita, la bellezza, la poesia.<ref>Da ''[http://archiviostorico.corriere.it/2014/febbraio/17/attimo_fuggente_diventa_occasione_per_ce_0_20140217_bc27c692-97a0-11e3-9d91-25e51c2150f5.shtml Se «L'attimo fuggente» diventa l'occasione per celebrare l'Ipad]'', ''Corriere della Sera'', 17 febbraio 2014, p. 15.</ref>
*Nel programma «[[Il testimone]]», giunto intanto alla quarta stagione, Pif ha sempre intervistato illustri sconosciuti, gli piaceva fare l'antropologo dei non famosi, il curioso dello sconosciuto.<ref name=pif>Da [http://archiviostorico.corriere.it/2011/aprile/07/Pif_intervista_vip_star_lui_co_9_110407124.shtml ''Pif intervista i vip ma la star è lui''], ''Corriere della sera'', 7 aprile 2011, p. 63.</ref>
*Nella ''paleo-TV'' (anni '50 e '60), le rubriche librarie hanno un atteggiamento pedagogizzante verso il pubblico, tipico di tutta la televisione di quegli anni. [...] Nasce la figura del divulgatore di libri e assume le sembianze di [[Luigi Silori]], ex assistente di [[Giuseppe Ungaretti|Ungaretti]], docente di letteratura italiana contemporanea nell'ateneo genovese, come tiene a precisare il ''Radiocorriere'': «Viene dalle fila della cultura universitaria, ma non ritiene illegittima questa partecipazione della letteratura alla vita, questa riscoperta comunicazione tra l'uomo e il suo libro». Le trasmissioni di Silori sono delle sfilate, delle passerelle di uomini e libri; è anche l'unico conduttore di trasmissioni sui libri cui sia concesso il privilegio di frequentare il palinsesto serale.<ref>Da ''Il libro e la televisione. Storia di un rapporto difficile'', ERI, 1993, p. 140. ISBN 88-39-70801-4</ref>