Felice Orsini: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Felice Orsini 1958.jpg|thumb|Felice Orsini il 13 marzo 1858, poco prima di essere condotto al patibolo]]
'''Felice Orsini''' (1819 – 1858), rivoluzionario italiano.
*{{NDR|Su [[Luigi Martini (sacerdote)|Luigi Martini]]}} È un ottimo sacerdote, conforta i deboli, e chi si trova nella sventura; profonde tutte le sue entrate in opere caritatevoli, e allorché assiste i rei di Stato che vanno alla morte, non li costringe a compiere le cerimonie del cattolicesimo, siccome vorrebbe l’Austria.<ref>Da ''Memorie politiche'', Milano 1962, p. 217.</ref>
 
*Le deposizioni che ho fatto contro me stesso nel processo politico per l'attentato del 14 gennaio sono sufficienti per mandarmi alla morte ed io la subirò senza domandarvene grazia, tanto perché non mi umilierò giammai dinanzi a chi uccise la [[libertà]] nascente della mia infelice [[patria]], quanto perché sino a che questa è nella servitù la morte è per me un bene.<ref name=napdefeo>Da una lettera a Napoleone III; citato in [[Italo de Feo]], ''Cavour: l'uomo e l'opera'', Mondadori, 1969.</ref>
*Non disprezzi la M. V. I. le parole di un patriota che sta sul limitare del patibolo: renda l'indipendenza alla mia patria e le benedizioni di venticinque milioni di abitanti la seguiranno dovunque e per sempre. (<ref name=napdefeo>Da una lettera a Napoleone III,; citato in: [[Italo de Feo]], ''Cavour: l'uomo e l'opera'', Mondadori, 1969).</ref>
*Sino a che l'Italia non sia fatta indipendente, la tranquillità dell'[[Europa]] e della M. V. I. è un puro sogno.<ref name=napdefeo/>
*Tuttocché semplice individuo, dalla mia [[prigione]] oso far pervenire una debol voce alla M. V. I. onde pregarla di ridare all'[[Italia]] quell'[[indipendenza]] che i suoi figli perdettero nel 1849 per colpa stessa dei [[Francia|francesi]].<ref name=napdefeo/>