Giorgio Falco: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Automa: Correzione automatica trattini in lineette.
m Automa: Sostituzioni normali automatiche di errori "tipografici".
Riga 14:
''Noi mangiavamo le mele solo nello strudel, prima''
 
È l’iniziol'inizio, l’istantel'istante in cui ricordare significa cancellare i tentativi precedenti, fagocitati dall’immaginedall'immagine definitiva, che rivive l’esistenzal'esistenza e assorbe tutte le altre possibilità, anche le dimenticanze serbate nella memoria: erba del primo mattino, foglie responsabili della penombra, sagome sudate a mezzogiorno, volto di donna quando finisce di intonare una canzone, gocce di sangue sulla neve fresca, il giorno in cui, per la prima volta, tratteniamo il respiro davanti a un cesto di mirtilli, le vene gonfie del collo, quelle delle tempie in rilievo, per immaginare la nostra morte da bambini.
 
===Citazioni===
*Piange l’abitudinel'abitudine, perché così esige il mondo dall’iniziodall'inizio.
*Come se il dolore fosse intercambiabile, una vaghezza adattabile a chiunque.
*La debolezza di mia madre è una forma anomala di resistenza.
*Il mondo è un soffitto di soldi, le banconote sono le ultime stelle disponibili e cadenti.
*Per comprare occorre lavorare e spesso nemmeno basta, Mussolini può essere un lavoro?
*L’UomoL'Uomo di Lenhart accetta, crede che provare gratis non costi davvero nulla.
*Se la giornata non sia altro che una breve parentesi speculativa, nell’ambitonell'ambito di un’architetturaun'architettura sana.
*Non solo è senza moglie o fidanzata, gli manca l’eredel'erede della propria solitudine.
*Ogni immagine – anche una distesa immobile di ghiaccio all’albaall'alba – è un gesto agonistico.
*La massa in tribuna urla la propria rabbia verso l’ennesimal'ennesima beffa, attende la prossima lusinga in cui credere.
*Cosa sarà di noi, tra due ore?, pensano i vincitori.
*Avremo bisogno di conservare per più tempo possibile la traccia, l’identitàl'identità congelata della nostra decadenza.
 
==Bibliografia==