Roberto Perrone: differenze tra le versioni

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*[[Arthur Ashe|Arthur]] divenne subito troppo bravo per l'associazione dei tennisti di colore, a 17 anni aveva già vinto il titolo senior. Per mancanza di avversari passò tra i bianchi. Era il 1961, aveva 18 anni. Il suo punto di forza era il servizio, il suo è stato un tennis essenziale nello stile e compassato nei modi. Per il suo assoluto rispetto degli avversari e delle convenzioni è stato paragonato a Bjorn Borg. Ma a differenza del grande ghiacciolo svedese non trascinava la freddezza anche fuori dal campo. Ashe ha sempre voluto costruire qualcosa.<ref name=ashe>Da ''[http://archiviostorico.corriere.it/1993/febbraio/08/partita_impossibile_Ashe_co_0_9302085420.shtml Classe e impegno, dal tennis ai diritti umani]'', ''Corriere della sera'', 8 febbraio 1993.</ref>
*Da giovane [[Roger Federer|Roger]] spaccava le racchette, ora spacca la geometria, disegnando traiettorie che mettono in un angolino palline e rivali di turno.<ref>Da ''[http://archiviostorico.corriere.it/2005/luglio/02/Super_Federer_cerca_avversario_co_9_050702015.shtml Super Federer cerca avversario]'', ''Corriere della sera'', 2 luglio 2005, p. 45.</ref>
*È stato un massacratore di racchette, ha sofferto gli anni nel centro federale della svizzera francese, gli mancava la continuità, forse l'ha trovata. Viene da una famiglia di sportivi, ma non di maniaci. I suoi genitori non andarono a vederlo a Wimbledon - in fondo non era un gran viaggio - perché non trovarono nessuno a cui affidare il gatto di casa. Oltrepassare i sacri cancelli di Church Road non valeva un felino infelice. La stabilità [[Roger Federer|Roger]] se l'è costruita col tempo, emergendo da un'educazione sportiva difficile, crescendo da fenomeno annunciato senza lasciarsi condizionare dalle grandi aspettative che lo circondavano.<ref>Da ''[http://archiviostorico.corriere.it/2004/febbraio/02/dolce_vita_Federer_che_divertirsi_co_9_040202091.shtml La dolce vita di Federer. Il n. 1 che sa divertirsi]'', ''Corriere della sera'', 2 febbraio 2004, p. 36.</ref>
*I due, infatti, non sono diversi solo nel modo di giocare a tennis, ma soprattutto nel modo di intenderlo. [[Roger Federer|Roger]] gioca con leggerezza, senza le malinconie di Pete, talmente stressato dal pensiero di conquistare Parigi che accoglieva come una liberazione le sue eliminazioni nei primi turni. Roger è di un'altra pasta. [...] È un perfezionista, come Schumacher e non gli piace scendere sotto un certo livello. [...] Ma per quanto brava [Mirka] non avrebbe avuto vita facile con un ragazzo diverso da Roger, che ha solo un difetto - e non è, come ha scherzato Roddick. il taglio dei capelli -, ma la sua scarsa attitudine domestica, tanto che Mirka è riuscita solo una volta a strapparlo dalla villetta di Wimbledon dove hanno vissuto quindici giorni, per accompagnarla da Sainsbury's a fare la spesa. Roger è solare. Non ha i cali d'umore di Sampras e lega con tutti i suoi colleghi. Se è Schumacher nel perfezionismo [...], è Maradona nei rapporti umani. Tutti gli riconoscono, oltre all'immensa classe, anche umanità, gentilezza dei modi, assenza di arroganza. Caratteristiche che non si conquistano con l'allenamento, ma con l'educazione.<ref>Da ''[http://archiviostorico.corriere.it/2005/luglio/05/Federer_partita_caccia_Sampras_co_7_050705002.shtml Federer, è partita la caccia a Sampras]'', ''Corriere della sera'', 5 luglio 2005, p. 47.</ref>
*I paragoni si sprecano, il piccolo [[Roger Federer|Roger]], che sfasciava a pallettate il garage della nonna, ora è diventato un clone. Il rovescio di Donald Budge, la forza mentale di Bjorn Borg, il diritto di Pete Sampras. Di tutto un po' [...]. Roger costringe a cercare una sintesi della perfezione, chiama a raccolta esempi, spinge al confronto. Di lui si dice: quando gioca come sa non c'è possibilità per gli avversari. Gioca sempre più spesso come sa, lo confortano i numeri: ogni anno un passo avanti in classifica, una vittoria in più.<ref>Da ''[http://archiviostorico.corriere.it/2003/novembre/18/Federer_ora_maestro_co_0_031118110.shtml Federer ora è un maestro]'', ''Corriere della sera'', 18 novembre 2003, p. 46.</ref>
*Roger non sarebbe Federer, senza [[Miroslava Vavrinec|Mirka]]. Mirka conosce le esigenze, i problemi, gli spostamenti, le crisi, le manie di un tennista. Mirka cura gli interessi del fidanzato, prenota aerei, ristoranti, alberghi, sarti. Durante la pioggia di Wimbledon l'ha portato dal parrucchiere. Come Roger è gentile con tutti. Presente senza essere invadente. Rappresenta il bene più prezioso del Fenomeno: l'equilibrio. Entrambi sono consacrati a un unico obbiettivo per cui rimandano anche il matrimonio: far diventare Federer il più grande tennista di tutti i tempi. Nessuna modella danese (o avevamo detto svedese?) vale la leggenda.<ref>Da ''[http://archiviostorico.corriere.it/2007/luglio/10/chiama_Mirka_segreto_Federer_fidanzata_co_9_070710125.shtml Si chiama Mirka il segreto di Federer. La fidanzata con i cordoni della borsa]'', ''Corriere della Sera'', 10 luglio 2007, p. 57.</ref>