Federico Zeri: differenze tra le versioni

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*In Giuditta I, come in genere nelle opere di [[Gustav Klimt|Klimt]], assistiamo a una trasfigurazione. Mentre i volti delle figure mantengono una parvenza naturalistica, seppure in espressioni trasognate, spesso quasi ipnotiche, il contesto in cui sono immerse è del tutto astratto, e con il suo particolare decorativismo costituisce un superamento dell'Art Nouveau. (p. 1)
*Gustav Klimt è affascinato dalla seduzione femminile, che esalta con il preziosismo delle vesti e degli ambienti in un inno alla bellezza. Quale interprete del fasto viennese è un artista stimato e vede riconosciuto il valore della sua pittura. (p. 2)
*Il tema della donna quale crudele seduttrice ispira all'epoca {{NDR|Tra OttocenoOttocento e Novecento}} anche la musica e la letteratura: basti pensare al dramma ''Salomè di [[Oscar Wilde|Wilde]]'' musicata da [[Richard Strauss]]. (p. 2)
*[[Richard Strauss]]. Nella ''Salomè'' di [[Oscar Wilde|Wilde]], il suo stile musicale era improntato a una vena drammatica memore dell'orchestrazione [[Richard Wagner|wagneriana]]. (p. 2)
*Giuditta appare lo strumento di una salvezza voluta da [[Dio]] cui non può sottrarsi, ma la violenza del suo delitto atterrisce anche lei a giudicare dall'espressione di disprezzo che [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]] le dipinge sul volto. (p. 4)