Primo Levi: differenze tra le versioni

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*Le leggi razziali furono provvidenziali per me, ma anche per gli altri: costituirono la dimostrazione per assurdo della stupidità del fascismo. Le leggi razziali erano il sintomo di una carnevalata: si era ormai dimenticato il volto criminale del fascismo (quello del delitto [[Giacomo Matteotti|Matteotti]], per intenderci): rimaneva da vederne quello sciocco. (dall'intervista di Giorgio De Rienzo, ''In un alambicco quanta poesia'', ''Famiglia Cristiana'', n. 29, 20 luglio 1975; ora in ''Echi di una voce perduta. Incontri, interviste e conversazioni con Primo Levi'', a cura di Gabriella Poli e Giorgio Calcagno, Mursia, 1992)
*Ma venne in novembre lo sbarco alleato in Nord Africa, venne in dicembre la resistenza e poi la vittoria russa a Stalingrado, e capimmo che la guerra si era fatta vicina e la storia aveva ripreso il suo cammino. Nel giro di poche settimane ognuno di noi maturò, più che in tutti i vent'anni precedenti. Uscirono dall'ombra uomini che il fascismo non aveva piegati, avvocati, professori ed operai, e riconoscemmo in loro i nostri maestri, quelli di cui avevamo inutilmente cercato fino allora la dottrina nella Bibbia, nella chimica, in montagna. Il fascismo li aveva ridotti al silenzio per vent'anni. (da ''Oro'', in ''Il sistema periodico'')
*Meglio astenersi dal governare il destino degli altri, dal momento che è già così difficile ed incerto pilotare il proprio. (da ''La chiave a stella'')
*Poiché anche la Natura è conservatrice, portiamo nel coccige quanto resta di una coda scomparsa. (da ''Cromo'', in ''Il sistema periodico'')
*[...] una piccola signora dalla volontà indomita e dal piglio di principessa, che sulla strada scelta tanti anni addietro sta tuttora proseguendo con energia geniale, e con quella rara combinazione di pazienza e d'impazienza che è propria dei grandi innovatori.<ref>Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/id,0996_01_1986_0241_0007_13753827/ Una piccola signora dal piglio principesco]'' , ''La Stampa'', 14 ottobre 1986, p. 7.</ref> {{NDR|riferito a [[Rita Levi Montalcini]]}}
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*Ma per me un uomo che non abbia mai avuto un collaudo negativo non è un uomo, è come se fosse rimasto alla prima comunione.
*E già difficile per il chimico antivedere, all'infuori dell'esperienza, l'interazione fra due molecole semplici; del tutto impossibile predire cosa avverrà all'incontro di due molecole moderatamente complesse. Che predire sull'incontro di due esseri umani?
*Meglio sbagliare per omissione che per commissione: meglio astenersi dal governare il destino degli altri, dal momento che è già così difficile ed incerto pilotare il proprio.
 
==''La tregua''==