Welcome to the NHK: differenze tra le versioni

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m →‎Citazioni: Wikilink a Tatsuiko Shibusawa e tolta nota
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*Anche noi volevamo trascorrere una vita allegra e felice, sorridendo ogni giorno; una vita ordinaria, semplice. Ma ormai questo, a causa delle incomprensibili e tempestose onde del destino, per qualche ragione è diventato assolutamente impossibile. Perciò piangi! Dillo pure: «Come soffro!» Devi dire: «Lo giuro, io volevo diventare uno che aiuta la gente, volevo essere rispettato da tutti. Volevo vivere in armonia con tutti e invece adesso sono uno hikikomori ossessionato dalle bambine!» Avanti, piangi! Piangi! (p. 98)
*«Mi chiedo che fine faremo.» ''Mi capita di essere tormentato da simili pensieri, ma in fin dei conti sono un fallito, uno hikikomori. Finché non toccherò il limite, ho deciso che continuerò a fuggire dalla realtà.'' (p. 111)
*Lo stomaco mi faceva male costantemente. Mi sentivo messo alle strette, avevo quel senso di impazienza che non dà via di scampo, proprio come il giorno prima di un esame. Per uno come me, con una psiche tanto fragile, quella sensazione dava un forte senso di oppressione, con effetti davvero devastanti.<br />Tuttavia, come c'era scritto in un libro di [[Fëdor Dostoevskij|Dostoevskij]] o di chi per lui, dentro al dolore che ha superato ogni limite esiste realmente e contemporaneamente un innegabile piacere. In altre parole, quando lo [[stress]] supera un certo livello, chissà perché gli esseri umani vanno su di giri. Quanto si viene messi con le spalle al muro, al contrario, per assurdo, ci si sente esaltati. La tensione cresce. Ed è divertente. (p. 160)
*Nella vita di un essere umano la proporzione tra i dolori e le gioie è sicuramente di nove a uno. L'altro giorno li ho provati a scrivere sul quaderno e li ho calcolati per bene. (p. 181)
*Anche se esistesse questo Dio malvagio, noi, al contrario di quel che sembra, potremmo vivere sereni. E sai perché? Perché ci basterebbe addossare a lui tutta la colpa della nostra infelicità e starcene tranquilli. (p. 182)