Andrea Scanzi: differenze tra le versioni

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*Ah, quanto è stato lungo, mellifluo e – in buona sostanza – palloso il suo quinquennio (o giù di lì) dittatoriale. Neanche un piano sequenza di mezz'ora di Abbas Kiarostami avrebbe devastato così in profondità gli zebedei di tutti coloro che non si chiamano Mirka Vavrinec e non appartengono alla tribù fondamentalista dei Federasti Piangenti. Dalla fine del 2003 alla metà del 2008, fatto salvo Nadal e un Safin occasionale, giornali e tivù erano un coro unanime di peana politicamente corretti: Quanto è bello [[Roger Federer|Federer]], quanto è bravo, quanto è garbato, quanto è imbattibile. "Il più grande di sempre", bla bla bla. L'opposizione era negata, gli avversari non esistevano.<ref name=fab>Da ''[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=76&ID_sezione=523 Tennis Playlist: I Fab Four]'', ''La Stampa'', 22 febbraio 2009.</ref>
*Alcuni hanno gridato nuovamente al capolavoro, altri parlato di delusione. La [[Romanzo criminale - La serie (seconda stagione)|seconda stagione]] è stata meno avvincente della prima, ma il livello è rimasto sostanzialmente alto al punto da confermare Romanzo Criminale come miglior serie italiana.<ref>Da ''[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=349&ID_sezione=519 Romanzo Criminale 2: conferma o delusione?]'', ''La Stampa'', 23 dicembre 2010.</ref>
*Anche [[Stefan Edberg|Edberg]] era "tacchino freddo", ma Edberg aveva ben altre frecce: non era un dittatore efferato; ha avuto avversari veri [...]; aveva un gioco molto più romantico; non era asettico, bensì mostruosamente fragile.<ref name=marto>Da ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/27/federer-martone-sfigati/186989/ Federer, Martone e gli sfifati]'', ''Il Fatto Quotidiano.it'', 27 gennaio 2012.</ref>
*{{NDR|Su [[Patrick Rafter]]}} Bello e possibile. Così sfortunato da non vincere mai Wimbledon per colpa di Federer 1 (Sampras) e della favola di Goran. L'ultimo volleatore vincente.<ref name=amati>Da ''[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=113&ID_sezione=523 Tennis Playlist: i 10 più amati di sempre]'', ''La Stampa'', 9 aprile 2009.</ref>
*Che meraviglia. Nessuno è mai stato, né sarà mai, bello come il gioco di [[Stefan Edberg]]. Perfino il suo calvario anticipato, derivante da guai fisici, servizio imploso e cambi di telaio/superfici, ebbe un che di eroico: di epico. Non avrai altro Dio all'infuori di Stefan.<ref name=amati/>
*Credo che ad avermi fregato sia stato [[Muhammad Ali]]. L'idea che, oltre al grande sportivo, potesse esistere al contempo un grande uomo. Non sempre condivisibile, ma coraggioso e pienamente inserito nel suo presente. Purtroppo lo [[sport]] non è più quello degli Ali e dei Gigi Meroni. Lo dimostra la letteratura sportiva: un libro su [[Gilles Villeneuve]] o [[Ayrton Senna]] puoi scriverlo, uno su [[Michael Schumacher]] o [[Roger Federer]] (sinonimi) no. Perché, a parte i numeri, aridi numeri, non c'è nulla.<ref>Da ''[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=300&ID_sezione=&sezione= Lady Schiavone, la berlusconiana che non conosce la Costituzione]'', ''La Stampa'', 13 luglio 2010.</ref>
*Di [[Benito Mussolini]] non ho alcun rispetto.<ref>Durante il programma televisivo ''L'Aria che tira'', La7, 28 gennaio 2013; visibile su ''[http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/01/29/mussolini-contro-scanzi-testa-di-cazzo-e-abbandona-studio-tv/218759/ Mussolini – Scanzi, scontro su La7: “Testa"Testa di cazzo”cazzo". E abbandona lo studio TV]''.</ref>
*{{NDR|Su [[Tommy Haas]]}} Di lui si dice che è antipatico, "ariano" e quant'altro: menate. Rovescio e gioco di volo sono d'altissima scuola e, con un minimo di salute in più, sarebbe stato uno dei giocatori più tifati e benedetti degli ultimi dieci anni. Purtroppo è stato falcidiato da infortuni, a cui va aggiunta una testa poco lucida e non di rado masochistica.<ref>Da ''[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=144&ID_sezione=523 Se vince Haas, vince il Tennis]'', ''La Stampa'', 14 giugno 2009.</ref>
*Dopo aver vinto Melbourne 05, il paonazzo [[Marat Safin|Marat]] ha smesso di giocare, fatti salvi due risvegli estemporanei (Halle 06 e Wimbledon 08). Non sono mai stato un safiniano smodato, trovando alla lunga noiosa questa sua volontà di buttare via tutto tra il fantozziano e lo psicotico. Da mesi (anni) siamo ormai oltre il patetico. Ieri è riuscito a perdere persino con Levine. Safin ha detto che smetterà a fine anno: potrebbe farlo anche prima.<ref>Da ''[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=151&ID_sezione=523 Wimbledon Day 2: La sfiga di chiamarsi Kendrick]'', ''La Stampa'', 24 giugno 2009.</ref>
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*[[Francesca Schiavone]] non è una tennista facile. È la sua fortuna e sfortuna. Fortuna, perché gioca un tennis quasi del tutto diverso dalle colleghe. Sfortuna, perché ha carattere poco smussato, non brilla in eleganza, fa poco per apparire simpatica (riuscendoci) e in campo sciorina una carrellata di smorfie scarsamente avvenenti.<ref>Da ''[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=270&ID_sezione=523 Roland Garros: L'impresa di Francesca]'', ''La Stampa'', 3 giugno 2010.</ref>
*{{NDR|Su [[Brad Gilbert]]}} Ha scritto un libro intitolato ''Winning Ugly'', che più o meno vuol dire Come vincere da carogne. Credo che possa bastare. Ha fatto della scorrettezza un'arte. Era un McEnroe col talento di Bottazzi. Ha mantenuto l'atteggiamento borioso-dittatoriale anche da allenatore.<ref name=meno/>
*Ho amato McEnroe, Edberg, Cash, Korda, Rafter. Ma Federer non ne è erede. Al massimo è continuazione asettica del dittatore lungolinguato Sampras. Federer piace a chi si accontenta della retorica, delle apparenti buone maniere, dell'approccio finto bipartisan. Piace a chi cita i grandi scrittori (DFW) senza averli letti. Piace a chi ama il progressive, i vini supertuscans. È fortissimo, Federer. E geniale, oltremodo. Chi lo nega? Ma è anche algido, privo di carisma, infantilmente ancorato al feticcio dei record. Non gioca per divertire: gioca per mostrare che ce l'ha più lungo. Il suo non è gesto bianco: è onanismo.<ref name=marto/>
*Il concetto, fascista e meschino, che per dieci anni ha messo in scacco la comunicazione tennistica: la ''Obbligatorietà di tifare Federer''. Per decreto regio, lo si doveva tifare. Perché? Perché Roger (sempre da pronunciare come un'orazione: "''R-o-g-e-r''") è classico, è marziale, è corretto (quando vince), non sposa le veline (è un pregio?), va a rete (''seeeeh'': 8 anni fa, forse), piaceva a David Foster Wallace ed è contrario all'occhio di falco (è contrario alla moviola per motivi ''asimoviani'': in quanto robot, non accetta che in campo ce ne sia un altro. È gelosia tra microchip, non fatto etico).<ref name=marto/>
*Il Duce Serbo è il male maggiore, ma toccherà sopportarlo a lungo, perché non è solo forte: è sadico. Cannibalmente attratto dal trionfo plebiscitario. Federer, al di là delle iperboli, delle metafore politiche e del carisma obitoriale, gioca sontuosamente (non sempre, spesso sì) a tennis. È un bel vedere, per quanto somigliante a un disco di David Gilmour o un libro di Alessandro Baricco. [[Novak Đoković|Djokovic]], no: il suo tennis è una palla sovrumana. Piace a chi vuole vincere e a chi stravede per la tattica. Piace a chi concepisce il tennis come una branchia della geometria e dell'architettura. Bravi, bene 8 +, ma se è così meglio avvicinarsi a Renzo Piano. Djokovic è il nuovo [[Ivan Lendl|Lendl]], e già questo basterebbe a detestarlo.<ref name=fab/>
[[Immagine:Andrea Scanzi.jpeg|thumb|Andrea Scanzi]]
*{{NDR|Su [[Novak Đoković]]}} Il Lendl di oggi, senza però il coraggio di essere pienamente cattivo. In campo è scorretto, simula infortuni, boccheggia come se vivesse in continua apnea. Poi fa un punto decisivo ed esulta belluinamente, come neanche un ustascia. Cattivissimo. Ma fuori dal campo, no: si presenta come simpatico, imitatore di colleghi, raccontatore di barzellette.<ref name=meno/>
*{{NDR|Su [[Jo-Wilfried Tsonga|Tsonga]]}} Il Muhammad Ali del tennis. Il Salvatore. Cassius Jo. Nell'era buonista dell'Atp, nel presepe del politicamente corretto, Egli è gioia e beatitudine. La quintessenza del carisma, della passionalità. Inarrivabile quando entra in trance agonistica e trascina sontuosamente la folla. Con lui si torna a Kinshasa, si torna Re.<ref name=tifo/>
*Io accetto, eccome, che Federer piaccia. È lapalissiano che l'anti-federastismo sia un gioco. Ma non accetto l'obbligo regio di tifarlo. E nemmeno il postulato tonto secondo cui il tennis è "solo" Federer. Roger (anzi: ''R-o-g-e-r'') è un secchione di talento, uno yuppie di successo col complesso edipico della moglie matrona. Federer è il Martone del tennis. E io preferisco gli sfigati. Di talento, di cuore. Ma sfigati.<ref name=marto/>
*La beatificazione postuma, nonché acritica, è una italianissima maniera per sdoganare artisti sottovalutati in vita. È certo il caso di [[Rino Gaetano|Gaetano]]: troppo ironico e troppo poco «schierato», nel marasma politicizzato dei Settanta. La sua morte (nel 1981) ne ha complicato l'analisi artistica. E non hanno aiutato, se non nel riverbero del ricordo, certe fiction ben poco filologiche. Gaetano era una supernova. Ha brillato tre anni, dal '76 di ''Mio fratello è figlio unico'' al '78 di ''Nuntereggae più''. Il successo sanremese di ''Gianna'' lo spiazzò, non ebbe il tempo di venirne a capo.<ref name=rino>Da ''[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/musica/grubrica.asp?ID_blog=37&ID_articolo=1334 Ancora Rino, fratello unico e immortale]'', ''La Stampa'', 25 marzo 2009.</ref>
*{{NDR|Su [[Stefan Edberg]]}} La bellezza, l'estetica, la purezza. Il serve and volley ai massimi livelli. La volèe di rovescio era accecante, così come il rovescio.<ref name=amati/>