Welcome to the NHK: differenze tra le versioni

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*Noi esseri umani andiamo matti per i "complotti".<br />Complotto.<br />Una parola affascinante, dal suono dolce e malinconico.<br />Ora proviamo ad analizzare, per esempio, il processo che ha portato alla formulazione della "teoria della congiura ebraica".<br />Chi teorizza una cosa del genere cova in sé orribili complessi e risentimenti: "perché sono povero?", "perché la mia vita non può essere più agiata?", "perché non riesco a trovarmi una ragazza?". La sua psiche ed il suo corpo sono esposti continuamente alle pressioni provenienti sia dal mondo esterno che dal suo Io.<br /><br />Senza dimenticare il profondo rancore represso, l'inesauribile odio nei confronti della società, la rabbia.<br />All'origine di tutto questo risentimento, però, c'è solo un carattere debole. Se uno è povero è perché non ha la capacità di guadagnare; se non ha una ragazza, è perché non ha alcun tipo di attrattiva.<br />Purtroppo, accettare questa verità e prendere coscienza da soli delle proprie incapacità presuppone una consistente dose di coraggio, e nessun essere umano vuole confrontarsi con i propri difetti. (pp. 5-6)
*Pur restando un caso estremamente raro, esiste un uomo che si è accorto di un vero "complotto". Uno che è stato testimone con i propri occhi di ciò che si sta subdolamente attuando in questo stesso istante.<br />E chi è quell'uomo?<br />Sono io. (pp. 6-7)
*Era una notte triste e solitaria. L'avvento del nuovo millennio non mi dava alcuna speranza. Avevo mangiato la tradizionale zuppa di mochi, ma mi veniva da piangere lo stesso. Ero un ventiduenne disoccupato che aveva abbandonato gli studi e che sentiva dentro di sé solo il freddo tagliente dell'inverno.<br />Nella mia stanza, le pareti puzzavano di fumo, c'erano vestiti sparpagliati alla rinfusa sul pavimento e c'ero io, in mezzo a tutto quel sudiciume, che continuavo a sospirare «Aah...»<br />''Ma come ho fatto a ridurmi così?''<br />Non facevo che pensare a questo.<br />«Aah...» E piagnucolavo.<br />Se non mi sbrigo a cambiare qualcosa nella mia vita, diventerò un emarginato sociale. Resterò indietro, più indietro di quanto non lo sia già, dopo aver abbandonato gli studi a metà, come un fallito!<br />Devo cercarmi subito un lavoro e tornare in carreggiata.<br />''Però, proprio non ci riesco.''<br />''Ma perché? Perché no?''<br /><br />Facile. Perché io sono uno ''hikikomori''. (pp. 9-10)
*Se si disputassero le "Olimpiadi mondiali di hikikomori", ho la presunzione di credere che otterrei ottimi risultati.<br />Contro qualunque tipo di hikikomori di qualunque Paese, sono certo che vincerei io.<br />Sia che si tratti degli hikikomori russi che si rifugiano nella vodka, o di quelli inglesi che si buttano sulle droghe, oppure di quelli americani che sparano a casaccio nei luoghi pubblici. (p. 11)
*Un certo Tatsuhiko Shibusawa<ref>Cfr. la voce [[w:en:Tatsuhiko Shibusawa|Tatsuhiko Shibusawa]] su en. Wikipedia.</ref> diceva: «L'illuminazione che si ottiene mediante l'apprendistato religioso, così come quella ottenuta grazie alle droghe, in fin dei conti non sono che la medesima cosa».<br />Se è così, allora io arriverò all'illuminazione grazie alla droga.<br />In questo modo, sfuggirò alla condizione di hikikomori. (p. 13)
*Fuori è pieno di [[pericolo|pericoli]]. Le macchine sfrecciano ad alta velocità, il polline dei cedri svolazza e le strade sono infestate da aggressori occasionali.<br />Come posso lanciarmi verso un mondo tanto pericoloso? Può davvero andare tutto bene?<br />Ad essere sincero, sono molto spaventato.<br />Cioè, è impossibile.<br />Un essere inutile come me non potrebbe mai condurre una vita sociale normale.<br />Per esempio ieri, nonostante mi fossi svegliato dopo tanto tempo ad un'ora decente, ossia alle sette di mattina, sono rimasto disteso a letto fino a mezzogiorno, assorto nei miei pensieri.<br />Uno così non ha alcuna possibilità di avere una vita sociale normale.<br />Uno che chiude gli occhi pensando di fare un breve riposino e finisce per dormire profondamente fino alle cinque di mattina, non ha alcuna speranza di avere una vita sociale normale [...]. Aah, meglio morire! (pp. 23-24)
*''Addio.''<br />''Addio, signora del gruppo religioso.''<br />''Addio, Misaki dal parasole bianco.''<br />''Addio. Addio a tutti.''<br />''Io parto.''<br />''Ora chiuderò la porta dell'appartamento, darò le mandate, tirerò completamente anche le tende e partirò.''<br />Mi sono steso sul letto e ho smesso di respirare.<br />Mi sono tappato forte la bocca con entrambe le mani e ho trattenuto il respiro.<br />''Aah... [[Asfissia|soffoco]]. Soffoco.''<br />''Sto per morire. Ho già trattenuto il fiato per ben trenta secondi. Tra pochissimo muoio.''<br />E invece la mia ultima ora non si decideva ad arrivare. E questo perché l'aria mi filtrava attraverso il naso.<br />A questo mondo niente va come vogliamo. (pp. 33-34)
*Terrorizzato da una vita senza futuro, spaventato da ansie immotivate, questa mia esistenza senza prospettive, mediocre e così stupida da far quasi ridere, è proseguita e prosegue ancora.<br />Ero circondato da paure senza forma.<br />Per questo mi ero rinchiuso in casa e mi ero messo a dormire. Avevo dormito tanto profondamente da stancarmene. Era passata la primavera, se n'era andata l'estate, era arrivato l'autunno, poi l'inverno.<br />E ancora l'ennesima, dolce, primavera.<br />Il tempo scorreva in avanti, invece io mi ero rinchiuso una volta per tutte e mi sentivo completamente perso. Il vento della sera era fresco, piacevole, ma nonostante questo, io ho continuato a dormire. (p. 52)
*''La [[Canzoni dai libri|canzone]] dello hikikomori''<br />Parole e musica di Tatsuhiro Satō<br />''La camera da sei tatami continua a congelarsi, in questo appartamento monocolore.<br />La mia fuga è lontana, non riesco a vederla. Sedici ore al giorno a letto a dormire e svegliarmi.<br />Sotto l'ombra di quel kotatsu e lì intorno, uno scarafaggio si nasconde.<br />Mangio una volta, un solo pasto al giorno, e il mio peso diminuisce sempre di più.<br />E se anche a volte vado al konbini, lo sguardo della gente mi terrorizza.<br />Mi vengono perfino i freddi sudori, devo pensare alle difficoltà della fuga.<br />La ricerca della cospirazione NHK mi porta solo illusioni.<br />Anche oggi il sole è calato e a fatica mi stendo sul mio letto umido.<br />Sono stanco, ho la testa pesante.''<br />''Aah, non ce la faccio più! Non ce la faccio più!'' (pp. 54-55)
*Gli esseri umani sono animali dall'[[istinto]] frantumato [...]. Quegli animali [...], a causa di concetti moderni come "amore" e "affetto", hanno finito con il reprimere completamente i propri istinti. Ma, ovviamente, resta l'inganno. E per dissimulare quest'inganno, la razza umana ha dato vita a nuovi concetti. Per questo, più passa il tempo e più il mondo diventa complicato. Tuttavia, questa complessità non riesce a dissimulare alla perfezione tutte le varie contraddizioni scaturite dalla distruzione degli istinti,<br />E così, ciò che si genera è un disperato conflitto bipolare.<br />Parola e istinto.<br />Pensiero e corpo.<br />Ragione e desiderio sessuale.<br />Questi concetti antagonisti sono come due serpenti che si mordono la coda a vicenda. I due serpenti, per stabilire ognuno il proprio predominio, continuano costantemente ad ingaggiare violente battaglie. È per questo che si attorcigliano nelle loro spire. E più si attorcigliano e si contorcono, più noi soffriamo. (pp. 79-80)
[[Immagine:Lolicon Sample.png|thumb|[[Tatsuhiro Satō|Satō]] e [[Kaoru Yamazaki|Yamazaki]] sono ossessionati da figure femminili in stile ''[[Vladimir Vladimirovič Nabokov#Lolita|Lolita]]'']]
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*Vivrò da solo e morirò da solo. Nonostante tutto, ho una speranza.<br />Si, ce l'ho una speranza.<br />Guarda, proprio qui vicino, c'è qualcosa che brilla pallido e dolce.<br />È il vero paese natio, quello che ti fa commuovere di nostalgia e tristezza. (p. 212)
*Mi sono sentito triste e depresso, perché solo ora ero riuscito ad afferrare in pieno il significato di quel videogioco.<br />«Il guerriero che affronta il male».<br />Era esattamente quello a cui noi aspiravamo.<br />Volevamo combattere contro la malvagia organizzazione. Volevamo combattere i cattivi. Nel caso in cui fosse scoppiata una guerra, ci saremmo immediatamente arruolati nell'Esercito della Difesa e probabilmente avremmo fatto attacchi kamikaze. Di sicuro quello sì che era un modo di vivere che aveva un senso e un modo di morire da veri duri. Se per caso in questo mondo ci fossero stati cattivi, noi li avremmo combattuti. Li avremmo combattuti con i pugni alzati. Di quello ero certo.<br />''Ma i cattivi non esistono. Il mondo è pieno di complessità e non esistono cattivi che si riconoscono così, a occhio nudo. È una cosa penosa e drammatica.'' (p. 218)
*''Anche io conosco la sua angoscia, anche se solo in minima parte. Certo, ne conosco soltanto la parte più superficiale, ma comunque, più o meno, la capisco.''<br />''Lei non ha più speranze. La sua sofferenza non si spegnerà mai.''<br />''Ma è un a cosa normale. Perché la sofferenza di Misaki è probabilmente quella che accomuna tutto il genere umano. È l'angoscia di cui è pieno il mondo.'' (p. 227)
*''Sono convinto che la mia vita è esistita per questo momento. In un modo o nell'altro, io farò vivere questa ragazza. Credo che sia questo il mio compito. Se così non fosse non avrebbe senso. Tutta la mia vita non avrebbe significato nulla. Non avrebbe senso vivere e morire. Ecco perché ho capito. Ora comprendo tutto. Conosco tutto, ogni cosa si ricollega all'altra.''<br />''Devo salvare Misaki, che sta tremando di paura. La salverò in cambio della mia vita.'' (p. 237)
*D'ora in avanti, ogni volta che intorno a te succede qualcosa di brutto, sta' pur certa che è colpa dell'NHK. È lei l'unica colpevole. Anche se... il nome NHK è assolutamente provvisorio. Tanto il nome non significa niente. Se non ti piace questo, chiamalo pure come vuoi. Puoi chiamarlo anche Satana. Va bene anche "Dio malvagio", tanto è lo stesso.<br />''Infatti. Il nome non è importante. È soltanto una combinazione di suoni. Un nemico immaginario che ci tormenta: ecco la vera essenza dell'NHK.'' (p. 240)