Lussuria: differenze tra le versioni

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[[File:1835 Ary Scheffer - The Ghosts of Paolo and Francesca Appear to Dante and Virgil.jpg|thumb|''Paolo e Francesca'' (Ary Scheffer, 1855)]]
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Citazioni sulla '''lussuria'''.
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*Ahimè. Fui incapace di trascendere il semplice fatto umano che qualunque conforto spirituale potessi trovare, qualunque litofanica eternità fosse stata preparata per me, nulla avrebbe potuto far dimenticare alla mia Lolita l'immonda lussuria che io le avevo inflitto. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]])
*Avevo appena superato tutto un anno di [[castità]] basata sulla personale convinzione che la lussuria è la causa diretta della nascita la quale è la causa diretta del dolore e della morte e veramente senza esagerare ero giunto al punto di considerare la lussuria offensiva e addirittura crudele.<br/>«Le belle ragazze scavano la fossa» era la mia frase ricorrente, tutte le volte che mi toccava mio malgrado di girare la testa per guardare le incomparabili bellezze del Messico indiano. E la mancanza in me di una lussuria attiva mi aveva procurato inoltre una nuova vita serena che mi stavo godendo in pieno. ([[Jack Kerouac]])
*Bambini? Preferisco cominciarne cento che finirne uno. ([[Paolina Bonaparte]])
*Come, un uomo malvagio è più sicuro imputarlo che assolverlo, così, il lusso sarebbe più tollerabile trattenerlo piuttosto che lasciarlo libero, come succede ad un animale indomabile, eccitato proprio dai vincoli, lasciato libero. ([[Tito Livio]], attribuita a [[Marco Porcio Catone]])
*E erano alcuni, li quali avvisavano che il viver moderatamente e il guardarsi da ogni superfluità avesse molto a così fatto accidente {{NDR|la peste}} resistere : e fatta lor brigata, da ogni lato separati viveano, e in quelle case ricogliendosi e racchiudendosi, dove niuno infermo fosse e da viver meglio, delicatissimi cibi e ottimi vini temperatissimamente usando e ogni lussuria fuggendo, senza lasciarsi parlare a alcuno volere di fuori, di morte o d'infermi, alcuna novella sentire, con suoni e con quegli piaceri che aver poteano si dimoravano. ([[Giovanni Boccaccio]])