Istruzione in Italia: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sul ruolo dell'esperienza scolastica come base fondante della corruzione morale dell'intera società italiana}} Nessuno ha mai voluto aggredire la vera struttura [[corruzione|corruttiva]] della [[Italia|società italiana]], la classe [[scuola italiana|scolastica]]. Questi ragazzini che vengono addestrati, nei comportamenti quotidiani, a sviluppare una [[mafia|mentalità mafiosa]], fatta di complicità contro le istituzioni [...] una solidarietà omertosa, in cui l'obiettivo comune è dato dall'ingannare chi è in cattedra [...] e dove gli individui, anziché perseguire il loro scopo, cioè primeggiare per merito, si coalizzano per lucrare il massimo risultato con il minimo sforzo [...] tradendo ogni principio etico individuale, la trasparenza dei comportamenti, la franchezza, l'onestà, il libero confronto, l'assunzione delle responsabilità. ([[Beniamino Andreatta]]).
*[Nelle scuole pubbliche] gli insegnanti inculcano idee diverse da quelle che vengono trasmesse nelle famiglie. ([[Silvio Berlusconi]])
*[...] se non fosse per la faziosità che acceca tanti professori, essi dovrebbero riconoscere che la riforma universitaria [[Mariastella Gelmini|Gelmini]], pur con i compromessi che sono stati necessari per vararla, è decisamente migliore delle pessime riforme fatte in passato dalla sinistra. Stante che il miglioramento del capitale umano è essenziale allo sviluppo, si capisce anche perché è meglio, in genere, che scuola e università siano in mano alla destra (sempre che essa sia capace, come è stato questo il caso, di scegliere un buon ministro) piuttosto che alla sinistra: a differenza della sinistra, la destra non è «ostaggio» delle corporazioni che dominano il settore dell'istruzione (capaci solo di protestare per i «tagli» mettendo la sordina sulle proprie inefficienze), è più libera di agire. ([[Angelo Panebianco]])