Piero Chiara: differenze tra le versioni

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→‎Il piatto piange: sistemo, tolgo frase non presente, presa un po' dalla treccani e poi non so dove...
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===Citazioni===
*Chi governa il piacere, al piacere deve saper rinunciare. (p. 4465)
 
*Mai giocare [...] con gente che non si conosce o in bische clandestine. Quasi sempre c'è il baro. (p. 257, CDE 197880)
Ma l'osservazione disincantata dei costumi provinciali non esaurisce la ricerca dello scrittore e proprio nel romanzo "Il piatto piange" descrive una fetta di quella provincia negli anni fra le due guerre. Il gioco d'azzardo era molto diffuso in paese, vuoi per sfuggire alla noia delle lunghe nottate invernali, si giocava nella cantina dell'hotel Metropol con la complicità del proprietario e del Comissario di Pubblica Sicurezza, facevano l'alba a quel improvvisato tavolo da gioco. Allora si buttavano su uno sgualcito tappeto verde le monete e le banconote con l'effige del Re soldato, c'era chi vinceva e chi perdeva anzi il perdente era il più accanito quasi godeva di quella situazione. Chiara lo descrive molto bene, quando erano finiti i soldi offriva tutto quanto poteva in quel momento, passavano di tasca orologi od anelli o qualche oggetto di valore pur di avere del contante per poter rientrare nel gioco.
 
==''La stanza del Vescovo''==