Bartolomeo di Neocastro: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Macalda, imprigionata dagli aragonesi nel carcere di Matagrifone, con queste parole si rivolge all'ammiraglio [[:w:Ruggiero di Lauria|Ruggiero di Lauria]], riferendosi al mutato atteggiamento di Pietro II d'Aragona e ai rivolgimenti succeduti al suo dominio}} Noi lo abbiam chiamato e fattolo nostro compagno non già nostro Signore; ma egli recatosi in mano il dominio del regno, noi suoi sozii tratta siccome servi. (cap. XCI; citato anche in Vito Maria Amico, ''Dizionario topografico della Sicilia'', Volume 2, tradotto dal latino da Gioacchino Di Marzo, Ed. Salvatore di Marzo, 1859 – p. 517)
 
*{{NDR|Sull'aspetto marziale di Macalda, al cospetto di Pietro d'Aragona}} Avea costei figura di donna all'aspetto, ma portava alle spalle armi da guerriero e in mano una bacchetta di argento, e con certa apparenza di leggerezza, per nascondere il suo mistero, chiamava con fermi e ridenti occhi il giovane {{NDR|[[Pietro III d'Aragona|giovane]]}}, il quale senza negar fede al marito {{NDR|[[Alaimo da Lentini|marito]]}}, l'animo della moglie asperse di certa rugiada di regia benevolenza. (cap. LI)
 
*{{NDR|Macalda, nel suo secondo incontro con Pietro d'Aragona, risponde a due domande del re, facendo allusione alle sue mire su di lui}} Finalmente il Re, sendosi accorto come a lei facea noia l'andarsene, cercò con la mente un altro mezzo per allontanar la disonesta opera<ref>Con riferimento all'approccio sessuale messo in atto dalla donna nei confronti del Re.</ref>; si volse dunque a colei e disse: «''che è quello che vie più temi?''» ed essa: «''che mio marito muoia''»; e di nuovo il Re: «''che è quello che più ami?''» e la donna: «''quello che più amo non è mio''». (cap. LI)