Alessandro D'Avenia: differenze tra le versioni

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* Ho la testa tra le mani, per quanto possibile con il mio braccio ingessato... e non ho smesso di piangere da quando sono scappato. Sì, perché io sono scappato di fronte al mio sogno. Il mio sogno triturato. Stringo tra le mani la lettera per Beatrice scritta da Silvia, inzuppata delle mie lacrime. La strappo in mille pezzi con i denti e la mano sana. Abbandono i frammenti alla corrente. Lì c'è la mia anima nera. La mia anima scritta. E adesso tutti i pezzi della mia anima sono lì che annegano nella corrente e se ne vanno ciascuno per conto suo, e nessuno li potrà mai più raccogliere: nessuno. Annego in ciascuno di quei pezzi di carta. Annego un milione di volte. Adesso la mia anima non c'è più, se l'è portata via la corrente. Voglio stare da solo. (Leo)
* Sono scappato dalla ragazza che volevo proteggere per tutta la vita. Sono un vigliacco. Io non esisto. Dio non esiste. (Leo)
* Finalmente ho trovato il modo di difendermi da questo scorpione velenoso che è la realtà. Odiare è l'unico modo di essere più velenosi dello [[scorpione]]. Un odio rapido come il fuoco che divora la carta e la paglia, un odio che brucia tutto ciò che tocca, e più tocca più si esalta. Essere cattivo. Essere solo. Essere fuoco. Essere ferro. Questa è la soluzione. Distruggere e resistere.
* Sono tutte illusioni. La vita è una scatola vuota che riempiamo di cazzate per farcela piacere, ma poi basta nulla e puf, ti ritrovi senza niente.
* Mi ero illusa di avere un amico. Lasciami in pace, sai solo chiedere aiuto, ma degli altri non te ne importa niente. (Silvia)