Hermann Hesse: differenze tra le versioni

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*Per chi trae diletto da una lingua viva e bella, leggere il ''Decamerone'' {{NDR|[[Giovanni Boccaccio]]}} non è dissimile dal vagare tra alberi in fiore e bagnarsi in acque purissime. (p. 36-37)
*Per tutti, anche per i più fortunati, l'[[amore]] comincia necessariamente con una sconfitta. (p. 41)
*Probabilmente in ogni esistenza ci sono periodi di questo genere: davanti a noi vediamo strade pianeggianti, nessun ostacolo, nessuna nube nel cielo, nessuna pozzanghera sul cammino. Allora ci libriamo imponenti sulla vetta e ci sembra di accorgerci, ogni giorno di più, che caso e fortuna non esistono e che quel presente, e anche parte del futuro, ce li siamo meritati e conquistati, semplicemente perché ci sono toccati in sorte. E sarebbe bene rallegrarsi di questa constatazione perché su di essa è fondata la felicità dei principi azzurri, proprio come la felicità dei [[passero|passeri]] è fondata sul [[letame]], e non dura mai a lungo. (p. 40)
*Quando mi sprofondo in un bel [[libro]], faccio qualcosa di meglio, di più intelligente, di più meritevole di quanto non abbiano fatto da anni tutti i re e i ministri di questo pazzo mondo. Io costruisco là dove loro distruggono; raccolgo là dove loro disperdono; amo Dio là dove loro lo rinnegano e lo crocifiggono. (p. 72)
*Se [[Timore|temiamo]] qualcuno, riconosciamo a costui un [[potere]] su di noi. (p. 57)