Andrea Pazienza: differenze tra le versioni

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*Sono un lupo... Che non mi si chiami fido!
*- "L'Italia è il settimo paese industrializzato."<br>- "Guarda un po' Bitonto a che posto sta."
*L'amoreAmore è tutto ciò che si può ancora tradire.
*Oh San Severo,<br /> la città del mio pensiero,<br /> dove prospera la vite<br /> e l'inverno è alquanto mite... {{(da controllare|Priva''Sturiellet'', diGrifo fonte}}Editore)
*Prima di fare fumetti dipingevo quadri di denuncia. Erano tempi nei quali non potevo prescindere dal fare questo. Ma i miei quadri venivano comprati da farmacisti che se li mettevano in camera da letto. Il fatto che il quadro continuasse a pulsare in quell'ambiente mi sembrava, oltre che una contraddizione, anche un limite enorme. Da qui il mio desiderio di fare fumetti." (da ''Extrapaz'')
 
== Citazioni su Andrea Pazienza ==
 
*[Andrea Pazienza] era il capostipite di una grande scuola che non ha avuto poi nessun allievo prediletto perché era inimitabile, un talento irripetibile. ([[Roberto Benigni]] in occasione della mostra antologica su Pazienza tenutasi a Roma, Complesso del Vittoriano, 16 settembre 2005)
*Non c'era mai poeticume nelle sue opere; era sempre duro, ma duro come lo può essere un bambino. Vedeva tutte le cose come le si vedono per la prima volta. Il suo tratto nel disegno era stravagante, un caos rigorosissimo. I suoi testi provenivano dal parlato; era un grande poeta, un linguista vero perché i suoi testi erano frutto di un genio letterario innato. ([[Roberto Benigni]] in occasione della mostra antologica su Pazienza tenutasi a Roma, Complesso del Vittoriano, 16 settembre 2005)
*Con [[Federico Fellini]] parlavamo spesso di lui, era uno dei nostri pupilli, uno dei nostri amori, uno dei nostri argomenti preferiti. Fellini infatti lo usò per la locandina de La città delle donne. A me sarebbe piaciuto tantissimo usarlo anche come attore perché era meraviglioso, aveva una faccia straordinaria, mi metteva una grande allegria guardarlo. Era proprio lo spirito fanciullesco dello scugnizzo, dell'intelligenza pura in tutti i sensi. ([[Roberto Benigni]] in occasione della mostra antologica su Pazienza tenutasi a Roma, Complesso del Vittoriano, 16 settembre 2005)
*Andrea Pazienza è riuscito a rappresentare, in vita, e ora anche in morte, il destino, le astrazioni, la follia, la genialità, la miseria, la disperazione di una generazione che solo sbrigativamente, solo sommariamente chiameremo quella del '77 bolognese. ([[Pier Vittorio Tondelli]])
*[...] la morte di Andrea mi mette spietatamente davanti a questo: il lato negativo di una cultura e di una generazione che non ha mai, realmente, creduto a niente, se non nella propria dannazione... Molti altri, vittime e interpreti di quegli anni, sono scomparsi. C'era qualcosa che non andava allora, ed era il mito dell'autodistruzione. Qualcuno ne è saltato fuori, qualcun altro no e ha pagato carissimo. Ogni vita è quella che doveva essere, scriveva [[Cesare Pavese|Pavese]]. Allora sia resa lode a chi ci sta precedendo lassù. ([[Pier Vittorio Tondelli]])