Mario Rigoni Stern: differenze tra le versioni

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*[[Sergej Aleksandrovič Esenin|Sergej Esenin]], il poeta arcangelo-contadino che passò attraverso il bene e il male dell'esistenza per lasciarci un dolce messaggio.<ref name=Esenin>Da ''Arboreto Salvatico'', Einaudi, 2006, p. 50.</ref>
*Ma ci saranno ancora degli innamorati che in una notte d'inverno si faranno trasportare su una slitta trainata da un generoso cavallo per la piana di Marcesina imbevuta di luce lunare? Se non ci fossero, come sarebbe triste il mondo...<ref>Targa apposta sull'Albergo Marcesina</ref>
*Domando tante volte alla gente: avete mai assistito a un'alba sulle montagne? Salire la montagna quando è ancora buio e aspettare il sorgere del sole. È uno spettacolo che nessun altro mezzo creato dall'uomo vi può dare, questo spettacolo della natura.<ref name="Ritratti MRS">In ''Ritratti: Mario Rigoni Stern'' di [[Carlo Mazzacurati]] e [[Marco Paolini]], Fandango Libri, Frosinone, 2006.</ref>
*La [[memoria]] è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato [[Primo Levi]].<ref name="Ritratti MRS"/>
*La [[neve]] ti mette tanta malinconia. Io ricordo quando sono nella mia stanza o a casa mia e vedo nevicare, la prima neve d'autunno, è una valanga di ricordi che ti preme il cuore.<ref name="Ritratti MRS"/>
 
 
== ''Il sergente nella neve'' ==
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*Dietro il racconto di Rigoni Stern, sembra assurdo, ma si coglie qualcosa dei profondi umori vitali, del fiato epico di [[Tolstoj]].<ref>Dall'articolo "Ritorno del Sergente" sulla recensione dell'opera ''Storia di Tönle'', La Stampa, 29 dicembre 1978.</ref> ([[Lorenzo Mondo]])
*Era uno scrittore grandissimo, aveva la grandezza che hanno i solitari. Quando sono stato presidente del Pen Club italiano è stato il primo italiano che ho candidato al Nobel: era uno scrittore classico, dalla visione lucida e dalla scrittura semplice ma potente; aveva carisma anche come uomo. Aveva un carattere buono e mite, se ne fregava dei convegni e delle società letterarie.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/spettacoli_e_cultura/morto-rigoni-stern/morto-rigoni-stern/morto-rigoni-stern.html|titolo=E' morto Mario Rigoni Stern, cantò la tragica ritirata in Russia|accesso=27-01-2014|editore=La Repubblica}}</ref> ([[Ferdinando Camon]])
*Rigoni Stern si ama perché sa trasmetterci, sempre, l'emozione della vita. Quella che lui ha vissuto, in tempi tragici, fra le nevi della [[Russia]] e il Lager tedesco. Quella che oggi vive, in un mondo ancora vero, nei boschi del suo Altipiano.<ref>Recensione sulla quarta di copertina dell'opera ''Aspettando l'alba e altri racconti''.</ref> ([[Giorgio Calcagno]])
*Rigoni Stern fa risentire quell'eco misteriosa di una lingua che era in noi e che noi abbiamo perduta.<ref>Recensione sulla quarta di copertina dell'opera ''Uomini, boschi e api''.</ref> ([[Andrea Zanzotto]])