Mario Rigoni Stern: differenze tra le versioni

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===[[Explicit]]===
Lassú la montagna è silenziosa e deserta. Lungo la mu­lattiera che gli austriaci costruirono per giungere nei pres­si dell'Ortigara, dove un giorno raccolsi la punta ferrata del Bergstock che è qui sulla libreria, ora non passa piú nessuno. La neve che in questi giorni è caduta abbondan­te ha cancellato i sentieri dei pastori, le aie dei carbonai, le trincee della Grande guerra, le avventure dei [[caccia]]to­ri. E sotto quella neve vivono i miei ricordi.
 
==Citazioni su Mario Rigoni Stern==
*Era uno di questi "larici", in questo mondo di fretta, in questa società dove non c'è più tempo libero per se stessi, non c'è più niente, solo una corsa frenetica, uno spreco di cose, uno spreco di oggetti, senza più equilibri: c'è chi ha troppo, c'è chi ha nulla; lui era l'equilibrio. Rigoni Stern era come la pietà di Michelangelo: io non l'ho mai vista, ma sapere che c'è mi allieta i giorni. Ecco, Rigoni Stern era questo, era l'equilibrio faticoso e duro che ha vissuto lui, ma sereno, di una certa serenità se si toglie la guerra.<ref>Dall'intervista di Radio Capital a [[Mauro Corona]] dopo la notizia della morte di Rigoni Stern.</ref> ([[Mauro Corona]])
*Pochi, pochissimi scrittori, e non soltanto in Italia, hanno la castità e la densità della prosa di Rigoni Stern.<ref>Dall'articolo "Così la storia diventa favola" sulla recensione dell'opera ''L'anno della vittoria'', Corriere della Sera, 4 gennaio 1986.</ref> ([[Giulio Nascimbeni]])
*Dietro il racconto di Rigoni Stern, sembra assurdo, ma si coglie qualcosa dei profondi umori vitali, del fiato epico di [[Tolstoj]].<ref>Dall'articolo "Ritorno del Sergente" sulla recensione dell'opera ''Storia di Tönle'', La Stampa, 29 dicembre 1978.</ref> ([[Lorenzo Mondo]])
*Era uno scrittore grandissimo, aveva la grandezza che hanno i solitari. Quando sono stato presidente del Pen Club italiano è stato il primo italiano che ho candidato al Nobel: era uno scrittore classico, dalla visione lucida e dalla scrittura semplice ma potente; aveva carisma anche come uomo. Aveva un carattere buono e mite, se ne fregava dei convegni e delle società letterarie.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/spettacoli_e_cultura/morto-rigoni-stern/morto-rigoni-stern/morto-rigoni-stern.html|titolo=E' morto Mario Rigoni Stern, cantò la tragica ritirata in Russia|accesso=27-01-2014|editore=La Repubblica}}</ref> ([[Ferdinando Camon]])
*Rigoni Stern si ama perché sa trasmetterci, sempre, l'emozione della vita. Quella che lui ha vissuto, in tempi tragici, fra le nevi della Russia e il Lager tedesco. Quella che oggi vive, in un mondo ancora vero, nei boschi del suo Altipiano.<ref>Recensione sulla quarta di copertina dell'opera ''Aspettando l'alba e altri racconti''.</ref> ([[Giorgio Calcagno]])
*Rigoni Stern fa risentire quell'eco misteriosa di una lingua che era in noi e che noi abbiamo perduta.<ref>Recensione sulla quarta di copertina dell'opera ''Uomini, boschi e api''.</ref> ([[Andrea Zanzotto]])
 
==Note==
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==Bibliografia==
* Mario Rigoni Stern, ''Il sergente nella neve'', Giulio Einaudi Editore, Torino, 1965.
* Mario Rigoni Stern, ''SentieriUomini, sottoboschi lae neveapi'', Giulio Einaudi Editore, Torino, 19981980.
* Mario Rigoni Stern, ''Sentieri sotto la neve'', Giulio Einaudi Editore, Torino, 1998. ISBN 88-06-14900-8.
* Mario Rigoni Stern, ''Il bosco degli urogalli'', Giulio Einaudi Editore, Torino, 2000.
* Mario Rigoni Stern, ''Aspettando l'alba e altri racconti'', Giulio Einaudi Editore, Torino, 2004. ISBN 88-06-16817-7.
* [[Carlo Mazzacurati]] e [[Marco Paolini]], ''Ritratti: Mario Rigoni Stern'', Fandango Libri, Frosinone, 2006.
* Mario Rigoni Stern, ''L'ultima partita a carte'', Giulio Einaudi Editore, Torino, 2009,. ISBN 978-88-06-19647-9
 
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