Maurizio Costanzo: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Maurizio Costanzo==
*Dico subito che [[Rino Gaetano]] era un artista e aggiungo: non si può tranquillamente dire di tutti. Era un artista, con tutte le fragilità degli artisti, con la presenza e la voglia spesso determinante di provocare. ''Nuntereggae più'', più che una canzone è un manifesto, un coro di protesta.<ref>Dal [https://skydrive.live.com/?cid=8304688d9d5ba48c&id=8304688D9D5BA48C!2409#cid=8304688D9D5BA48C&id=8304688D9D5BA48C!2420 libretto] della raccolta ''E cantavo le canzoni'', RCA Italiana, 27 luglio 2010.</ref>
*È paradossale ma gli [[animale|animali]] sono avanti anni luce rispetto a noi in materia di relazione affettiva.<br />Gli uomini sono molto più noiosi degli animali. La reazione di un animale non è mai così prevedibile come quella dell'uomo. Io vorrei confutare, in tutto e per tutto, la teoria di [[Ivan Petrovič Pavlov]], l'etologo russo premio Nobel per la medicina nel 1904 e scopritore del riflesso condizionato. Secondo lui gli animali vivono attraverso schemi comportamentali sempre identici. Non è per niente vero. Forse Pavlov avrebbe fatto meglio ad adattare le sue idee all'uomo: se c'è uno che si comporta sempre allo stesso modo, quello è l'essere umano. È l'uomo che vive per riflesso condizionato, non gli animali.<ref>Da ''Preferisco i cani (e un gatto)'', p. 29.</ref>
*{{NDR|Su [[Renato Zero]]}} Il giovanotto vestito come la Osiris, sollecita la fantasia, frantuma gli schemi abituali, ipotizza triangoli che turbano qualche sonno.<ref>{{Rif/20}}</ref>
*Occorre prestare attenzione al sacrificio che, spesso inconsapevolmente, richiediamo agli animali per sfamarci. Voi direte: è la catena alimentare. Io vi dico che è una catena alimentare non alla pari: un formichiere può mangiare solo formiche, un uomo può scegliere. La possibilità di scelta fa la differenza.<br />Basterebbe ascoltare anche una volta sola come si lamentano le [[aragosta|aragoste]], per non aver più voglia di mangiarne nemmeno un boccone. Ho letto con apprensione il saggio di uno scrittore americano, [[David Foster Wallace]], dal titolo ''Considera l'aragosta''. L'autore dedica decine di pagine al consumo del famoso crostaceo raccontando con dovizia scientifica, dati alla mano, che la prelibata bestiola dei fondali marini, quando viene immersa viva nell'acqua bollente non solo soffre, ma soffre lentamente perché non muore di colpo. Motivo in più per lasciar perdere, e lasciar vivere.<br />Io, da quando mi sono imbattuto in quella lettura, non le mangio. Evito i ristoranti con l'acquario in bella mostra, quelle specie di galere acquatiche in cui l'aragosta è segregata con le chele bloccate da un lacciolo, fino a quando un cliente non la sceglie, decretando la sua fine. Unica consolazione mi proviene dal conto sicuramente salato che quel commensale si troverà a fine pasto. Ma è una magra consolazione.<ref>Da ''Preferisco i cani (e un gatto)'', p. 77.</ref>
*Ricordatevelo sempre: gli animali sono esseri di grande dignità e hanno l'anima.<ref>Dall'[http://www.lacoscienzadeglianimali.it/index.php/component/content/article/325-2-luglio-2011-milano intervento per la ''Giornata per la Coscienza degli Animali'' del 2 luglio 2011].</ref>
*{{NDR|Presentando l'ospite Rino Gaetano a [[Susanna Agnelli]]}} Signora, forse lei non lo conosce. Questo giovanotto con abito da cerimonia [...] si chiama Rino Gaetano, è un cantautore che fa canzoncine ironiche, così, scherzose, scanzonate. Ne ha fatta una che quest'estate ha avuto un certo successo, ''Nuntereggae più'', vale a dire "Non ti reggo più" e lui, che si dedicherà prossimamente a mettere in musica forse le ''Pagine Gialle'' perché fa degli elenchi di nomi, ha fatto un elenco di nomi nel quale sono coinvolte una serie di persone, ci sono anch'io.<ref>Dal programma televisivo ''Acquario'', ''Rai'', 30 ottobre 1978 ([http://www.youtube.com/watch?v=n7bY6pMgZSs Link Youtube]).</ref>
 
==''Preferisco i cani (e un gatto)''==
*È paradossale ma gli [[animale|animali]] sono avanti anni luce rispetto a noi in materia di relazione affettiva.<br />Gli uomini sono molto più noiosi degli animali. La reazione di un animale non è mai così prevedibile come quella dell'uomo. Io vorrei confutare, in tutto e per tutto, la teoria di [[Ivan Petrovič Pavlov]], l'etologo russo premio Nobel per la medicina nel 1904 e scopritore del riflesso condizionato. Secondo lui gli animali vivono attraverso schemi comportamentali sempre identici. Non è per niente vero. Forse Pavlov avrebbe fatto meglio ad adattare le sue idee all'uomo: se c'è uno che si comporta sempre allo stesso modo, quello è l'essere umano. È l'uomo che vive per riflesso condizionato, non gli animali.<ref>Da ''Preferisco i cani (e un gatto)'', p. 29.</ref>)
*Rientra nell'indolenza del [[gatto]] la strategia dell'[[indifferenza]]. Del resto, si dice: ferisce di più l'indifferenza. Il gatto ha preso alla lettera questo modo di dire, infatti, a fronte di un cane che in casi di ostilità ringhia e mostra i denti, il gatto ti guarda con disprezzo e va via. Come dire "non mi spreco nemmeno". È un comportamento tipicamente femminile: sarà quella stessa indifferenza crudele delle unghie. (p. 39)
*Ogni tanto sento dire che i gatti sono ''gironzoloni'' di natura. Ma è una frase senza senso. Sono vagabondi per necessità quando, randagi, devono girare per trovare cibo, esattamente come fanno, poveri cristi, i senza tetto. Se invece i gatti trovano un padrone che li ospita, tornano sempre a casa. Magari con delle divagazioni, se è il momento dell'amore e vengono sollecitati da qualche miagolio attraente come una felina sirena. (pp. 40-41)
*L'universo gattesco ha una nota più ferina rispetto a quello canino, almeno per quanto credo io, sul fronte amoroso. [...] I gatti si contendono la femmina attraverso una vera e propria lotta, e noi gente di città non ce ne accorgiamo, ma la lotta ci circonda. Si sentono miagolii strazianti ogni due per tre, e uno non ci fa nemmeno caso, ma sono i versi della loro gara amorosa. Io dico amorosa, quando stiamo sempre parlando di conquista, cosa ben diversa dal provare sentimento. Ma chi l'ha detto, provo a dire, che quel massacro di unghie non sia il codice attraverso cui i gatti dicono "ti amo"? (p. 51)
*Occorre prestare attenzione al sacrificio che, spesso inconsapevolmente, richiediamo agli animali per sfamarci. Voi direte: è la catena alimentare. Io vi dico che è una catena alimentare non alla pari: un formichiere può mangiare solo formiche, un uomo può scegliere. La possibilità di scelta fa la differenza.<br />Basterebbe ascoltare anche una volta sola come si lamentano le [[aragosta|aragoste]], per non aver più voglia di mangiarne nemmeno un boccone. Ho letto con apprensione il saggio di uno scrittore americano, [[David Foster Wallace]], dal titolo ''Considera l'aragosta''. L'autore dedica decine di pagine al consumo del famoso crostaceo raccontando con dovizia scientifica, dati alla mano, che la prelibata bestiola dei fondali marini, quando viene immersa viva nell'acqua bollente non solo soffre, ma soffre lentamente perché non muore di colpo. Motivo in più per lasciar perdere, e lasciar vivere.<br />Io, da quando mi sono imbattuto in quella lettura, non le mangio. Evito i ristoranti con l'acquario in bella mostra, quelle specie di galere acquatiche in cui l'aragosta è segregata con le chele bloccate da un lacciolo, fino a quando un cliente non la sceglie, decretando la sua fine. Unica consolazione mi proviene dal conto sicuramente salato che quel commensale si troverà a fine pasto. Ma è una magra consolazione.<ref>Da ''Preferisco i cani (e un gatto)'', p. 77.</ref>)
 
==Citazioni su Maurizio Costanzo==
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==Bibliografia==
*Maurizio Costanzo, ''Preferisco i cani (e un gatto)'', Mondadori, Milano, 2011. ISBN 978-88-04-61429-6 ([http://books.google.it/books?id=EWqO2PQ9SOEC&pg=PT0 Anteprima su Google Libri])
 
== Film ==