Tifo sportivo: differenze tra le versioni

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*Non si può impedire di andare allo stadio. Siamo in un paese democratico e non si può impedire a nessuno di andare allo stadio. Io penso che i tifosi debbano andare anche in trasferta, ma è chiaro che questo è valido quando i tifosi fanno i tifosi. Se fanno qualcos'altro sono qualcos'altro e allora devono essere presi dei provvedimenti. ([[Massimo Moratti]])
*Sabato 18, alle ore 20:25, in telecronaca diretta da Wembley, Inghilterra-Italia, valevole per la qualificazione della Coppa del Mondo. Fantozzi aveva un programma formidabile: calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle per la quale andava pazzo, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato, rutto libero! (''[[Il secondo tragico Fantozzi]]'')
*Tuttavia non furono le dimensini della folla che mi colpirono maggiormente, o il modo in cui gli adulti potevano gridare la parola «COGLIONE»! forte quanto volevano, senza attirare l'attenzione di nessuno. Ciò che più mi colpì fu proprio quanto la maggior parte degli uomini intorno a me ''odiasse'', veramente ''odiasse'', essere là. Per quel che riuscivo a giudicare, nessuno sembrò trarne piacere, nel senso in cui io intendevo la parola, da niente di ciò che accadde in tutto il pomeriggio. A pochi minuti dal calcio di inizio ci fu vera rabbia («Sei una VERGOGNA, Gould. Una VERGOGNA!», «Cento sterline a settimana? CENTO STERLINE A SETTIMANA! Dovrebbero darle a me per guardarti»); man mano che il gioco continuò, la rabbia si traformò in indignazione, e poi sembrò coagularsi in un torvo, silenzioso disagio. Sì, sì, conosco tutte le battute... Che cos'altro avrei potuto aspettarmi a Highbury? Ma sono stato negli stadi del Chelsea, del Tottenham e dei Rangers, e ho visto la stessa cosa: che la condizione naturale del tifoso di calcio è l'amara delusione, indipendentemente dal risultato. ([[Nick Hornby]])
 
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