Simone Weil: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni su Simone Weil: Simone Pétrement
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*Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio [...]. Tuttavia, Simone Weil ci commuove. ([[Susan Sontag]])
*Quando conosciamo la sua giovinezza, ci sembra di trovarci, trent'anni più tardi, nella famiglia di [[Marcel Proust|Proust]]. C'è lo stesso profumo ebraico: qui più antico e profondo, perché la famiglia della madre veniva dalla Galizia. C'è lo stesso sapore di Francia borghese [...]. Da bambina era molto bella [...]. Aveva occhi neri che fissavano arditamente, con una curiosità appassionata e indiscreta, un'avidità quasi intollerabile; e che parevano contraddetti dalla piega implorante delle labbra. Non amava giocare. [...] Perduta in un sogno eroico e cavalleresco, si proibiva qualsiasi debolezza. Pretendeva di non venire considerata una donna. Era piena di rifiuti, di disgusti e di ribrezzi. Non voleva essere toccata né abbracciata; e se qualcuno, persino la madre, le posava un bacio sulla fronte o allungava le braccia intorno alle sue spalle, diventava rossa di collera. Temeva gli affetti, la sensibilità, la morbidezza. ([[Pietro Citati]])
*Scarna come il digiunatore di [[Franz Kafka|Kafka]], protetta da strani abiti informi e da grandi occhiali che mascherano uno sguardo che sembra penetrare le cose per spingersi oltre, attraversa le laceranti contraddizioni del nostro secolo illuminandole come nessuno ha saputo fare prima o dopo di lei con altrettanto rigore. È una figura enigmatica, che porta su di sé le tracce di una bellezza incontenibile e di un dolore sconfinato, come avesse scoperto che "la vita è supremamente bella", ma che essa, come lei stessa dice, "è per me sempre meno accessibile". ([[Franco Rella]])
*Si legge, trovo, con una sorta di avido piacere, quasi saltando allegramente di frase in frase – come un uomo che salti da una lastra all'altra sopra un fiume ghiacciato che scorre lentamente. ([[Malcolm Muggeridge]])
*Simone Weil, l'ebrea educata all'agnosticismo, ha reagito anch'essa in nome della ragione alla protesta istintiva e ricorrente dell'uomo per la mancata evidenza divina. ([[Vittorio Messori]])