Marco Tardelli: differenze tra le versioni

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* {{NDR|Su [[Gaetano Scirea]]}} Era uno dei giocatori più forti del mondo, ma era troppo umile per dirlo o anche solo per pensarlo. Il suo essere silenzioso e riservato forse gli toglieva qualcosa in termini di visibilità, ma certamente gli faceva guadagnare la stima, il rispetto e l'amicizia di tutti, juventini e non. Questo non significa che fosse un debole o che non avesse niente da dire: al contrario, era dotato di una grande forza interiore e sapeva parlare anche con i suoi silenzi. Io e lui avevamo caratteri completamente opposti, ma stavamo bene insieme. Una volta venne a trovarmi al mare e giocammo insieme a nascondino. Una cosa strana per dei professionisti di serie A, invece faceva parte del nostro modo di stare insieme e di divertirci in maniera semplice. Nel calcio d'oggi credo che si sarebbe trovato un po' spaesato, ma solo a livello personale. Calcisticamente era uno molto competente e avrebbe saputo rendersi anche autorevole. Diciamo che personaggi con il suo carattere, al giorno d'oggi, nel mondo del calcio non ce ne sono più. (da ''[http://www.juventus.com/site/ita/NEWS_newseventi_0FC52351C5E9437A83693CF53ACD7A7E.asp juventus.com]'', 2 settembre 2009)
 
{{Int|''[http://www.ilgiornale.it/news/mi-vergogno-aver-giocato-all-heysel.html «Mi vergogno di aver giocato all’'Heysel»]''|Dalla trasmissione televisiva ''Heysel - La finale maledetta'', ''La storia siamo noi'', Raidue; citato in ''Il Giornale.it'', 26 maggio 2005}}
*{{NDR|Sulla [[strage dell'Heysel]]}} All'Heysel era impossibile rifiutarsi di giocare. Quando è stato deciso di scendere in campo non ci potevamo tirare indietro, e poi non conoscevamo bene quanto era avvenuto. Delle dimensioni della tragedia sono stato avvertito il giorno dopo quando, partendo con la nazionale per andare in Messico, sull’aereo ho potuto leggere i giornali.
*{{NDR|Sulla [[strage dell'Heysel]]}} È vero che c'erano dei giocatori che avevano già fatto la doccia, come Platini e qualcun altro. Nessuno aveva voglia di giocarla, quella partita: era abbastanza normale, però bisognava scendere in campo. Non si poteva non giocare quando qualcuno ha detto che la partita era valida, era anche irrispettoso verso i nostri tifosi.
*{{NDR|Sulla [[strage dell'Heysel]]}} Noi ci siamo sempre pentiti. Non ho mai sentito la coppa dei campioni di Bruxelles come una vittoria, è stata la sconfitta per tutto il mondo del calcio e per tutto il mondo sportivo e non solo sportivo.
*{{NDR|Sulla [[strage dell'Heysel]]}} Non dovevamo andare a festeggiare la vittoria sotto la curva, l'abbiamo fatto e sinceramente in questo momento chiedo scusa. l tifosi ci hanno chiamato e siamo andati. In quel momento sembrava giusto festeggiare ma, anche se noi allora non conoscevamo la portata della tragedia, in questo momento mi sento in dovere di chiedere scusa.
 
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[[Categoria:Calciatori italiani|Tardelli, Marco]]