Raniero Gnoli: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Raniero Gnoli==
*La coscienza {{NDR|nelle tradizioni dello [[Shivaismo kashmiro]]}} è concepita come una forza, un’energia – e allo stesso tempo e simbolicamente seme – la quale è al principio come riposata in se stessa. Uno spettacolo, una musica, una sensazione piacevole dànno, qualunque essi siano ed in diversa misura, una scossa, commuovono questa forza, la quale, con un’immagine tratta dalla vita erotica, entra in stato di emissione, di beatitudine o meravigliarsi. (dall'appendice IV, in [[Abhinavagupta]], ''Luce delle scritture (Tantraloka)'', a cura di Raniero Gnoli, UTET, edizione elettronica De Agostini, 2013, p. 760)
*Nel [[Trika]] il dio [[Shiva|Śiva]] si presenta per lo più nell'ipostasi di [[Bhairava]] [...] Il ''[[Vijñānabhairava Tantra|Vijñānabhairava]]'', da questo punto di vista, è quel testo che tratta di Bhairava, che tende a Bhairava attraverso la conoscenza (''vijñāna''). (dall'introduzione a ''Vijñānabhairava. La conoscenza del tremendo'', 2002, p. 16)
*I ''[[mantra]]'', come espressioni linguistiche aconvenzionali, possono essere paragonati, da un lato, ai gridi degli animali, alle interiezioni o alle intonazioni della voce [...], e dall'altro canto al linguaggio poetico, che, sebbene si basi sul linguaggio partico e quindi convenzionale, non si esaurisce tuttavia in esso. (dall'introduzione a ''Vijñānabhairava. La conoscenza del tremendo'', 2002, p. 23)