Abhinavagupta: differenze tra le versioni

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====Capitolo I====
*Il ''[[trika]]'' è l'essenza della tradizione ''śaiva'', e il ''Mālinī'' è l'essenza del ''trika''.<ref>Citato in Kamalakar Mishra 2012, p. 64.</ref> (17)
*Qui, secondo tutte le sacre scritture, la cagione della [[saṃsāra|trasmigrazione]] è la nescienza (''ajñāna'') e l’unica causa della liberazione la conoscenza. (2013, I.22)
*Egli è libero affatto, [[Shiva|Śiva]], indipendente e signore di tutto, trascende ogni necessità di spazio, di tempo e di forma, e, in quanto tale, è ubiquo, eterno, onniforme». (2013, 61a)
*Anche Śiva, senza che per questo il suo potere ne sia offeso, si manifesta similmente in modo creato nello specchio del soggetto pensante, cioè nella nostra propria coscienza, durante la meditazione, ecc., sempre in forza, beninteso, della sua libertà. Perciò, ogni mezzo attraverso cui Śiva, sebbene privo di parti, così si manifesta, è una potenza. Questa divisione fra potenza e possessore di potenza è quindi chiaramente una realtà.<ref>Citato in ''Vijñānabhairava'' 2002, p. 52</ref><ref name=TrGn>Traduzione di Raniero Gnoli, 1980.</ref> (73-74)