Stefano Rodotà: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Stefano_Rodotà_Trento_2007.jpg|thumb|right|Stefano Rodotà a Palazzo Geremia a Trento per il Festival dell'Economia 2007]]
'''Stefano Rodotà''' (1933 – vivente), giurista e uomo politico italiano.
 
==Citazioni di Stefano Rodotà==
{{cronologico}}
*So bene che una "verità" giudiziaria non esonera dall'obbligo di andare oltre. Ma sembra quasi che, attraverso quelle spiegazioni, si cerchi di essere liberati dall'onere di analizzare fatti precisi e responsabilità personali. Riaffora un vecchio vizio della nostra cultura politica: parlar di cose generali per eludere quelle concrete. Proprio come faceva la critica dell'extrasinistra, tutto viene attribuito alla dinamica, a suo modo invincibile, del "sistema". Il risultato è una grande condanna o una grande assoluzione: conclusioni apparentemente antitetiche, ma nella sostanza coincidenti; che incarnano una volontà politica, perfino comprensibile, di voltar pagina e di avviare un'epoca nuova, ma che possono divenire un ostacolo a un lavoro di scavo, di analisi puntuale. Molte tra le tesi ricordate assomigliano assai più a un alibi che a una spiegazione. Alcune, tra l'altro, non reggono neppure a una banale prova basata sul principio di non contraddizione. Si ricorda, ad esempio, che era impossibile per il [[Partito Comunista Italiano|PCI]] aver ingresso nel governo. E poi si imputa al PCI di non aver reso possibile quell'alternanza che avrebbe immunizzato il sistema dal virus della corruzione. Poiché i sostenitori di tesi del genere non sono stupidi (o, almeno, non sempre lo sono), è evidente che il loro obiettivo è soltanto quello di impedire che si possa distinguere o graduare le responsabilità, accomunando in un'unica condanna partiti di governo e di opposizione.<ref>Da ''Le radici costituzionali della corruzione'', Micromega 3/1993, pag. 192.</ref>
*Proprio sul terreno delle libertà e dei diritti, infatti, l'innovazione costituzionale è grande, così come è profondo il mutamento degli strumenti che devono garantirne l'attuazione. Non vi è soltanto una restaurazione piena dei diritti di libertà, e un allargamento del loro catalogo. Cambia radicalmente la scala dei valori di riferimento, dalla quale scompare proprio quello storicamente fondativo, la proprietà, trasferita nella parte dei rapporti economici, spogliata dell'attributo della inviolabilità, posta in relazione con l'interesse sociale (art. 42.).<ref>Da ''La libertà e i diritti'', in ''Storia dello Stato italiano dall'unità a oggi'', Donzelli Editore, Roma, 1995, p. 350.</ref>
*Nella vecchia idea di [[privacy]] io alzavo un muro e dicevo: questo nessuno lo deve sapere perché voglio vivere liberamente, senza stigmatizzazioni sociali. Si pensava cioè soltanto alle informazioni "in uscita". Ora ci sono anche quelle "in entrata". Qui l'esempio più clamoroso arriva dalla genetica: io non voglio sapere che a 40 anni mi verrà una terribile malattia come la [[malattia di Huntington|corea di Huntington]] e ne ho tutto il diritto. Al tempo stesso ci sarà qualcuno molto interessato a questa notizia: un assicuratore o un datore di lavoro. E io devo essere tutelato.<ref>Citato in Teresa Serrao, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/05/14/diritto-di-privacy.html Diritto di privacy]'', ''la Repubblica'', 14 maggio 1995.</ref>
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==Bibliografia==
*Stefano Rodotà, ''La vita e le regole'', Feltrinelli, Milano, 2006. ISBN 8807103923
 
==Voci Altri progetticorrelate==
*[[Maria Laura Rodotà]] – figlia
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|w|commons=Category:Stefano Rodotà}}
 
[[categoria:Giuristi italiani|Rodotà, Stefano]]
[[Categoria:Politici italiani|Rodotà, Stefano]]