Mantra: differenze tra le versioni

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Abhinavagupta+1
abhinavgupta+2
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*Ogni ripetizione indefinita conduce alla distruzione del linguaggio; in alcune tradizioni mistiche, questa distruzione sembra essere la condizione delle ulteriori esperienze. ([[Mircea Eliade]])
*Per avere effetto, i ''mantra'' devono essere trasmessi direttamente e avere una tradizione orale ininterrotta da quando il Veggente ne ha avuto la percezione diretta. Altrimenti non sono 'vivi'. Non si può imparare un ''mantra'' da un libro, né farlo rivivere una volta che la sua tradizione è stata interrotta. ([[Alain Daniélou]])
 
*Tutti i vari mantra, costituiti da semi e gruppi sillabici fan sì che la coscienza si materii di movimento (spandana), e come tali, si dice giustamente che sono un mezzo (atto all'ottenimento della) suprema coscienza. ([[Abhinavagupta]])
==[[Abhinavagupta]]==
*Il mantra è ciò che pensa e salva. Esso è rafforzato, nutrito dalla conoscenza (''vidyā'') la quale illumina le cose del conoscibile. La ''mudrā'' è un’immagine riflessa del mantra ed è nutrita dal ''maṇḍala''. Il termine ''maṇḍa'' implicito in maṇḍala designa infatti l’essenza, cioè [[Śiva]] stesso.
*L’apprendimento di mantra da libri è viziato, come dice il Signore nel Siddhāmatatantra , dall’accennato difetto (della non fervenza). In assenza di tale difetto, esso non è tuttavia proibito.
*Tutti i vari mantra, costituiti da semi e gruppi sillabici fan sì che la coscienza si materii di movimento (spandana), e come tali, si dice giustamente che sono un mezzo (atto all'ottenimento della) suprema coscienza. ([[Abhinavagupta]])
 
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