Abhinavagupta: differenze tra le versioni

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*Il maestro, precisamente, deve prima fissarne l’essenza col punto, trapassarlo col seme della potenza, scuoterlo rei luogo del suono, percuoterlo col tridente ed infine percueterne ad una ad una, ripetutamente, tutte le «forze», mediante l’emissione, la quale risiede dentro la ''suśumnā''. L’anima vincolata grazie a questi procedimenti, si muove e può anche alzare la mano sinistra. (2013, 13-14)
*Quest’iniziazione funebre ha, come effetto, quello di purificare il ''puryaśṱaka''<ref>Lett.: "il corpo ottuplice": è il corpo trasmigrante, costituito, secondo la maggior parte delle scuole dello [[shivaismo]] dai tre sensi interni (''manas'', ''ahaṃkāra'', ''buddhi'') e dai cinque elementi sottili (''tanmātra'').</ref>. Se infatti il ''puryaśṱaka'' non esiste, non vi son più neppure i cieli, le resistenze infernali, etc. (2013, 20b-21a)
 
====Capitolo XXV====
*Questo rito {{NDR|in favore degli antenati}} dev’essere celebrato dal maestro, insieme coi suoi intrinseci, nel terzo, quarto e decimo giorno (a partire dalla morte), ogni mese, nel primo anno, ogni anno, sempre, e concerne sia coloro che sono stati purificati dall’ultimo sacramento sia quelli che non hanno ricevuto questa purificazione. (2013, 2b-3b)
 
====Capitolo XXVI====
*A questo punto, egli deve immaginare come la superficie sacrificale sia essenziata di coscienza, immacolata come un cristallo, come un etere senza macchia e contemplare come quivi le divinità, cui desidera compiacere, si mostrino in guisa d’immagini riflesse e che la coscienza sia l’immagine riflettente. (2013, 41-42)
*Una volta evocati i mantra, occorre quindi soddisfarli e propiziarli con fiori, liquori, offerte d’alimenti ed incensi, proporzionatamente alla fiducia, alla devozione edalle possibilità (del celebrante). (2013, 51b-52a)
*''Nella casa divina del corpo, v’adoro, mio Dio e mia Dea, giorno e notte! V’adoro lavando di continuo il fondamento terrestre cogli spruzzi dell’essenza del mio stupirsi! V’adoro cogli spontanei fiori spirituali che esalano innato profumo! V’adoro colla preziosa urna del cuore, colma d’ambrosia, beatifica, giorno e notte!'' (2013, 64)
 
====Capitolo XXIX====