Abhinavagupta: differenze tra le versioni
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===Citazioni===
====Capitolo I====
*Il ''[[trika]]'' è l'essenza della tradizione ''śaiva'', e il ''Mālinī'' è l'essenza del ''trika''.<ref>Citato in Kamalakar Mishra 2012, p. 64.</ref> (17)
*Qui, secondo tutte le sacre scritture, la cagione della [[saṃsāra|trasmigrazione]] è la nescienza (''ajñāna'') e l’unica causa della liberazione la conoscenza. (2013, I.22)
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====Capitolo III====
*La verità dunque è la seguente: il Signore Supremo manifesta liberamente il gioco molteplice delle emissioni e degli assorbimenti nel cielo della Sua propria natura.<ref>Citato in Mark Dyczkowski 2013, p. 98.</ref> (3)
*La fusione, quella della coppia (''yāmala'') Śiva e ''śakti'', è l'energia della felicità (''ānanda śakti'', Ā), da cui emana tutto l'universo: realtà al di là del supremo e del non-supremo, essa è chiamata Dea, essenza e Cuore [glorioso]: è l'emissione, il Signore supremo.<ref>Citato in Lilian Silburn 1997, p. 45.</ref> (68-69)
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====Capitolo XVI====
[[Immagine:Triśūlābjmaṇḍala.jpg|thumb|Una riproduzione schematica del ''triśūlābjmaṇḍala'', il mandala del tridente e dei loti, adoperato in uno dei culti visionari della scuola del Trika e descritto nel capitolo XVI
*Il cosiddetto [[animale]] «eroico» è quello che, dopo introdotto nel terreno sacrificale, è quivi ucciso, messo a punto e mangiato dalla ruota. Quando invece l’animale che si offre al Dio, tutto intero o in parte, è stato ucciso altrove, esso vien chiamato «animale esteriore». (2013, 52b-54a)
*Esponiamo dunque la proiezione concernente i princìpi. Sin alla caviglia v’è la terra, che occupa quattro dita. I (ventitré) princìpi dalla terra alla materia occupano due dita ciascuno, coi quali si è arrivati sei dita sopra l’ombelico, per complessive quarantasei dita. I sei princìpi dall’anima alla «forza» occupano ciascuno tre dita e si giunge, con essi, fino alla gola, per un totale di diciotto dita. I quattro princìpi da māyā a SadāŚiva occupano quattro dita ciascuno; con essi si giunge fino alla fronte per un insieme di sedici dita. (2013, 101-105)
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