Curzia Ferrari: differenze tra le versioni
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'''Curzia Ferrari''' (1929 – vivente), poetessa, giornalista e scrittrice italiana.
==Citazioni di Curzia Ferrari==
*Accade a volte che, malgrado le debite cerimonie, il "grande sole" non accompagni molto volentieri gli ampezzani durante l'arco estivo e faccia le bizze scomparendo addirittura per intere settimane. Allora i vecchi dànno la colpa agli spiriti maligni scappati dalle mani dei vescovi durante il [[Concilio di Trento]].<ref name=Gas>Citato in [[Carlo Gasparini]], ''Se questa notte andate sulla Plaia'', ''La Fiera Letteraria'', n. 14, aprile 1973.</ref>
*{{NDR|Su [[Sergej Aleksandrovič Esenin|Esenin]]}} Anche il suo abbigliamento, le sue abitudini e il suo modo di comportarsi denotavano l'aspirazione a trasformare un'esistenza assurda e scapigliata in favola popolare, nel vascello contadino di [[Cristo]].
*C'erano poeti, allora, che erano cavalli da tiro come [[Majakovskij]]. [[Sergej Aleksandrovič Esenin|Esenin]] sembrava un angelo caduto sulla terra per caso, a parte il carattere che forse di angelo non era e fu notevolmente peggiorato dal contatto con la città. Aveva il passo leggero, sapeva danzare con grazia – alla russa – la sua timidezza nascondeva una grande voracità di gloria, era volubile, ingenuo, istintivo, malinconico, depresso, elegante, bello – anzi bellissimo. Slanciato, profilo gentile, gli occhi di un azzurro intenso, e i capelli d'oro a boccoli. Da piccolo, lo vestivano da bambina.
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*{{NDR|Su Esenin}} Egli era posseduto da un delirio d'
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*{{NDR|Su Esenin}} Era convinto che la fedeltà ai riti antichi avrebbe conservato alla Russia la sua tradizionale santità. [...] Estero era per lui l'urbanesimo, il funzionalismo, la città ferrigna, la morte dell'anima, era tutto ciò che [[Majakovskij]] e i cubofuturisti amavano e desideravano si avverasse in Russia.
*Il Concilio di Trento fu indetto apposta per liberare le valli dalle streghe, dai maghi e insomma dagli esseri dannati che le infestavano. E siccome fu una faccenda lunga i vescovi dovettero mangiare e bere in abbondanza, sostenere la fatica di tutte quelle discussioni con ottimo vino di bottiglia.<ref name=Gas
*{{NDR|I vescovi}} Decisero di liquidare gli spriti maligni ficcandoli dentro le bottiglie vuote che avevano messe sotto gli scanni, e di incerarle, dopo averle ben tappate, così che non se ne parlasse più. Ma qualche spirito dannatissimo cominciò a strusciarsi contro il vetro rabbiosamente, e struscia e struscia gli riuscì di scappare. Così è tornato per le valli e ogni tanto compie qualche triste impresa come quella appunto di guastare la primavera o l'estate.<ref name=Gas
*Il [[Russia|russo]] è incline a sopravvivere su posizioni metafisiche e non su quelle immanenti; il senso del miracolismo, che si manifesta in lui sotto forma di perenne attesa, è una specie di malattia cronica. L'[[anima]] dell'uomo occidentale, al suo confronto è corazzata e refrattaria. [[Sergej Aleksandrovič Esenin|Esenin]] è l'esponente più fervido di questa alienazione.
*Nel 1913 [[Sergej Aleksandrovič Esenin|Esenin]] si era iscritto all'università intestata a Siniavskij. [...] [[Il'ja Grigor'evič Ėrenburg|Eremburg]] e altri sostengono che proprio in quell'ambiente Esenin abbia acquisito una solida conoscenza della letteratura mondiale tale da stupire, senza che ne rimanesse minimamente scalfito l'immaginifico mondo che covava dentro di sé.
*{{NDR|Esenin}} ripeteva spesso un verso di [[Puskin]]: «Dio mi ha condannato a morire sulla strada...»
*Tinta d'oro come una pittura bizantina, la Russia di Esenin appartiene a uno schema del cuore che si prolunga oltre il fatto poetico, e per questo diventa mito.
*[[Ejzenstein]] in un suo spettacolo, lo aveva rappresentato con un costume diviso in due parti: mezzo pastorello in camicia con brachesse e stivali, e mezzo damerino in abito da sera, tal quale egli si descrive nel poema ''L'uomo nero''. Da una parte le radici e il rimpianto, dall'altra il frequentatore di night-club e teatri, il mettiscandali internazionale. Può apparire un'interpretazione superficiale per un poeta che scrisse sempre ''in limine mortis''; ma è una bipolarità che, a grandi linee, ribadisce il tanto discusso dissesto dell'io eseniano.
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==Citazioni su Curzia Ferrari==
*{{NDR|Nel libro ''Meteorologia
==Note==
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