Curzia Ferrari: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Se [[Esenin]]}} Dal 1880 al 1893 avevano visto la luce [[Aleksandr Aleksandrovič Blok|Aleksandr Blok]], [[Andrej Belyj]], [[Velimir Chlebnikov]], [[Nikolaj Gumilëv]], [[Vladislav Chodasevic]], [[Nikolaj Kljuev]], [[Igor Severjanin]], [[Anna Achmatova]], [[Boris Pasternak]], [[Osip Mandel'stam]], [[Marina Cvetaeva]], [[Majakovskij]]... un firmamento poetico affollato di stelle dove non sarebbe stato facile brillare.<br/> [...] egli era però il solo che provenisse dalla campagna – gli altri erano figli di professori universitari, di ingegneri, di commercianti, di militari, vivevano nelle città e molti di essi avevano viaggiato per l'Europa. Era il solo che avesse assimilato le usanze, i costumi, le tribolazioni trascendentali del popolo russo, indissolubilmente legate a un sentimento di adorazione e rassegnazione religiose. <ref name=Esenin/>
 
+==Citazioni su Curzia Ferrari==
*{{NDR|Nel libro ''Meteorologia - nella scienza, nel folklore, nell'arte'', con [[Edmondo Bernacca]]}} Curzia Ferrari sunteggia una delle mille storie-leggende, tradizioni popolari ed esorcismi legati all'andamento climatologico. Folklore, insomma tradotto in spiccioli, nel corso del tempo, dall'uomo «primitivo» sino ai suoi antenati, noi, in una indissolubile unione tra superstizione e civiltà, tra ragione e paura dell'incomprensibile. ([[Carlo Gasparini]])
 
* Nel carteggio "Senza di te, la morte" (lettere di Salvatore Quasimodo a Curzia Ferrari), Giovanna Musolino scrive nell'introduzione: "..a una prima lettura [queste lettere] (NDR)
possono sembrare la testimonianza di una travolgente passione dei sensi, ma a ben guardare si caricano di una valenza drammatica proprio perché é viva in Quasimodo la consapevolezza che la vita gli sfugge... Ed è proprio questa coscienza della propria fragilità, il presentimento che sarà "subito sera" ad accendere il desiderio sino al parossismo, mentre poche altre volte la passione dei sensi è stata così vicina alla sofferenza, all'ombra della morte."
 
*( (NDR) Nel libro "Un cielo dipinto di rossonero" (con Giovanni Lodetti) Curzia Ferrari dice "Il calcio è un gioco anzi una bandiera.Non solo per i tifosi del Milan, ma per tutti gli appassionati di calcio, che in queste pagine appare più che uno sport:è un gioco nel senso più nobile, e anche artistico.Una possibilità per i giovani di impegnarsi in una sfida alla vita." ( Bianca Garavelli)
 
==Note==