Michele Serra: differenze tra le versioni

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==[[Incipit]] di alcune opere==
 
===''Gli sdraiati''===
Ma dove cazzo sei?
Ti ho telefonato almeno quattro volte, non rispondi mai. Il tuo cellulare suono a vuoto, come quello dei mariti adulteri e delle amanti offese. La sequela interminata degli squilli lascia intendere o la tua attiva renitenza o la tua soave distrazione: e non so quale sia, dei due "non rispondo", il più offensivo.
Per non dire della mia ansia quando non ti trovo, cioè quasi sempre. Ho imparato a relegarla tra i miei vizi, non più tra le tue colpe. Non per questo è meno greve da sopportare. Ogni sirena di ambulanza, ogni riverbero luttuoso dei notiziari scoperchia la scatola delle mie paure. Vedo motorini schiantati, risse sanguinose, overdose fatali, forze dell'ordine impegnate a reprimere qualche baldoria illegale. Leggo con avidità masochista le cronache esiziali del tuo branco, quelli schiacciati tra la calca dei rave party, quelli fulminati dagli intrugli chimici, quelli sgozzati in una rissa notturna in qualche anonimo parcheggio di discoteca, quelli pestati a morte da gendarmi indegni della loro divisa.
 
===''Breviario comico''===
<center>2002<br>''L'anno dell'euro, di quando,<br>stabilito che i terroristi venivano dall'Arabia Saudita,<br>gli americani decisero di attaccare l'Afghanistan,<br>dello scontro fra civiltà, del processo a [[Cesare Previti|Previti]],<br>di quando anche in [[Italia]] si schiantò un aereo su un grattacielo,<br>dei primi ospiti di Guantanamo,<br>di quando l'arbitro Moreno arbitrò,<br>e la [[Letizia Moratti|Moratti]] cominciò a pensare di riformare la scuola,<br>del dibattito nella destra, della Cirami, del gossip,<br>di quando in Val d'Aosta venne ucciso un bambino,<br>di quando rientrarono i Savoia,<br>di quando Padre Pio fu fatto alla svelta santo.<br>E di quando frate Indovino morì semplicemente frate.''</center>
 
===''Tutti i santi giorni''===
''Ottimismo''<br />
Quando la voce della radiosveglia è quella del ministro [[Roberto Calderoli|Calderoli]], uno che neanche [[Nostradamus]] poté immaginare nelle sue più lugubri quartine. O quando la prima immagine del telegiornale è quella degli avvocati del premier che a dozzine, come le uova, presidiano la fortezza dei Porci comodi. O quando la prima impressione del mondo è che i mostri ne abbiano preso possesso, sotto forma di ganze con la bocca rifatta che invadono il [[televisione|video]], o dei brutti di fondovalle che incredibilmente fanno il ministro. È allora che, da subito, si vorrebbe disconnettere la propria esistenza da quella degli altri. Girarsi dall'altra parte e rimettersi a dormire, come se quelle voci fossero state solo un brutto e mediocre sogno. E chiedersi come mai non si è ancora provveduto a farsi svegliare, al mattino, solo dallo schiamazzo degli uccellini, al riparo dalla cronaca e (magari!) dalla Storia. Poi, si sa, non è così che si decide di fare. Basta pochissimo – un pensiero decente, una faccia dignitosa, una parola allegra – a rassicurarci, o comunque a rabbonirci. Nel mare di pessime cose che ci ondeggia attorno, e minaccia di sopraffarci, anche un turacciolo apparso all'improvviso ci sembra l'isola sulla quale mettersi in salvo. Ci ho pensato parecchio, e ho concluso che quello che ci frega non è il pessimismo, non la depressione, non il malumore. Quello che ci frega, e ci fa alzare al mattino, e non ci fa disertare, è l'[[ottimismo]]. Se il nostro sguardo sul mondo fosse un poco più lucido avremmo già dato, da tempo, le dimissioni.
 
===''Il ragazzo mucca''===
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"Sono stato male. Parecchio male." <br />
"E sei tornato per guarire?" <br />
"Sì. Almeno in teoria. Ho bisogno di restarmene tranquillo per qualche giorno. E mi stavo proprio chiedendo, mentre salivo da te, se ne sono ancora capace."
 
===''Tutti i santi giorni''===
''Ottimismo''<br />
Quando la voce della radiosveglia è quella del ministro [[Roberto Calderoli|Calderoli]], uno che neanche [[Nostradamus]] poté immaginare nelle sue più lugubri quartine. O quando la prima immagine del telegiornale è quella degli avvocati del premier che a dozzine, come le uova, presidiano la fortezza dei Porci comodi. O quando la prima impressione del mondo è che i mostri ne abbiano preso possesso, sotto forma di ganze con la bocca rifatta che invadono il [[televisione|video]], o dei brutti di fondovalle che incredibilmente fanno il ministro. È allora che, da subito, si vorrebbe disconnettere la propria esistenza da quella degli altri. Girarsi dall'altra parte e rimettersi a dormire, come se quelle voci fossero state solo un brutto e mediocre sogno. E chiedersi come mai non si è ancora provveduto a farsi svegliare, al mattino, solo dallo schiamazzo degli uccellini, al riparo dalla cronaca e (magari!) dalla Storia. Poi, si sa, non è così che si decide di fare. Basta pochissimo – un pensiero decente, una faccia dignitosa, una parola allegra – a rassicurarci, o comunque a rabbonirci. Nel mare di pessime cose che ci ondeggia attorno, e minaccia di sopraffarci, anche un turacciolo apparso all'improvviso ci sembra l'isola sulla quale mettersi in salvo. Ci ho pensato parecchio, e ho concluso che quello che ci frega non è il pessimismo, non la depressione, non il malumore. Quello che ci frega, e ci fa alzare al mattino, e non ci fa disertare, è l'[[ottimismo]]. Se il nostro sguardo sul mondo fosse un poco più lucido avremmo già dato, da tempo, le dimissioni.
 
==Bibliografia==