Euripide: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Euripide==
*''Chi può sapere se il [[vivere]] non sia [[morte|morire]] | e se il morire non sia vivere?''<ref>Da ''Polido''; citato in [[Platone]], ''Gorgia'', 492e; in Platone, ''Tutti gli scritti'', a cura di [[Giovanni Reale]], Bompiani, Milano, 2005, p. 902. ISBN 88-452-9003-4</ref>
*L'uomo giusto è nato per il bene del [[prossimo]]. (da<ref>Da ''Eraclidi'').</ref>
*Gli dei ci creano tante sorprese: l'atteso non si compie, e all'inatteso un dio apre la via. (da ''Baccanti'')
*La [[donna]] è il peggiore dei mali. (da<ref>Da ''Ippolito'').</ref>
*Si è schiavi del [[denaro]] o della [[sorte]]. (citato<ref>Citato in [[Stefano Rodotà]], ''La vita e le regole'', p. 136).</ref>
*L'uomo giusto è nato per il bene del prossimo. (da ''Eraclidi'')
*Parla da saggio ad un ignorante ed egli dirà che hai poco senno. (da ''Baccanti'')
*Si è schiavi del [[denaro]] o della [[sorte]]. (citato in Stefano Rodotà, ''La vita e le regole'', p. 136)
*Il tempo è breve; chi insegue l'immenso perde l'attimo presente. (da ''Baccanti'')
 
==''Alcesti''==
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e ciò che nessuno s'aspetta il Dio lo dona.
Così quest'incredibile storia è terminata.</poem>
 
===''Baccanti''===
===[[Incipit]]===
<poem>DIONISO: Suol di Tebe, a te giungo. Io son [[Dioniso]],
generato da Giove, e da Semèle
figlia di Cadmo, a cui disciolse il grembo
del folgore la fiamma. Ora, mutate
le sembianze celesti in forma umana,
di Dirce all'acqua, ai flutti ismenî vengo.
Dell'arsa madre a questa reggia presso
veggo la tomba: le rovine veggo
della sua casa, ove il celeste fuoco
fumiga, vivo ancor, della vendetta
d'Era contro mia madre eterno segno.</poem>
{{NDR|Euripide, ''Baccanti'', traduzione di Ettore Romagnoli, http://www.biblio-net.com/lett_cla/testi/baccanti.htm}}
 
===Citazioni===
*Gli [[dèi|dei]] ci creano tante sorprese: l'atteso non si compie, e all'inatteso un dio apre la via. (da ''Baccanti'')
*Il tempo è breve; chi insegue l'immenso perde l'attimo presente. (da ''Baccanti'')
*Parla da saggio ad un ignorante ed egli dirà che hai poco senno. (da ''Baccanti'')
 
==''Oreste''==
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ebber di Troia.</poem>
{{NDR|Euripide, ''Andromaca'', traduzione di Ettore Romagnoli, http://www.biblio-net.com/lett_cla/testi/andromaca.htm}}
 
===''Baccanti''===
<poem>DIONISO: Suol di Tebe, a te giungo. Io son [[Dioniso]],
generato da Giove, e da Semèle
figlia di Cadmo, a cui disciolse il grembo
del folgore la fiamma. Ora, mutate
le sembianze celesti in forma umana,
di Dirce all'acqua, ai flutti ismenî vengo.
Dell'arsa madre a questa reggia presso
veggo la tomba: le rovine veggo
della sua casa, ove il celeste fuoco
fumiga, vivo ancor, della vendetta
d'Era contro mia madre eterno segno.</poem>
{{NDR|Euripide, ''Baccanti'', traduzione di Ettore Romagnoli, http://www.biblio-net.com/lett_cla/testi/baccanti.htm}}
 
===''Ciclope''===