Giamblico: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica |
amplio |
||
Riga 1:
[[Immagine:Iamblichus.jpg|thumb|Giamblico]]
{{indicedx}}
'''Giamblico di Calcide''' (250
==''Vita di Pitagora''==
===[[Incipit]]===
All'avvio di ogni filosofare è costume, io credo – almeno tra i saggi –, invocare un dio, ma nel caso della [[filosofia]], che è chiamata giustamente con lo stesso nome del divino [[Pitagora]], a maggior ragione, io credo, è opportuno farlo, perché, essendo stata questa filosofia insegnata all'origine dagli dèi, non è possibile coglierla altrimenti che con il loro tramite. Un'altra ragione è che sia la bellezza che la grandezza di essa superano troppo la capacità umana perché la si possa afferrare d'un sol colpo, ma soltanto chi procede a piccoli passi, sotto la guida di un dio benevolo, può lentamente coglierne qualche briciola. <!--(1, p. 81)-->
===Citazioni===
*Nondimeno, diceva [[Talete]], egli stesso non possedeva, né per natura né per esercizio, tante doti privilegiate quante ne vedeva in [[Pitagora]]: sicché da tutto questo egli poteva preconizzare che, se si fosse unito a quei sacerdoti {{NDR|[[Egitto|egiziani]]}}, Pitagora sarebbe diventato il più divino e il più sapiente tra tutti gli uomini. (12, p. 87)
*{{NDR|Alcuni marinai egiziani}} quando lo videro {{NDR|Pitagora}}, appena sbarcati, scendere dall'alto del [[monte Carmelo]] (essi sapevano che questo era il più santo fra tutti i monti e il più inaccessibile alla maggior parte degli uomini) egli procedeva lentamente e senza voltarsi, e senza che alcun dirupo o roccia difficilmente sormontabile gli ostacolasse il passo, e, avvicinatosi alla nave, chiese semplicemente: "Si va in Egitto?" e [...] una volta che avevano risposto di sì, egli salì a bordo [...]. (15, p. 89)
*Gli uomini, infatti, consapevoli che ogni luogo ha bisogno di [[giustizia]], hanno creato il mito secondo cui il posto che Temi occupa presso Zeus, e Dike presso Plutone è lo stesso che la legge occupa nelle città, affinché colui che compie ingiustizie in ciò di cui è responsabile appaia nello stesso tempo come uno che compie ingiustizia in relazione all'intero universo. (46, p. 111)
*
*C'è appunto affinità di natura tra noi e gli [[animale|animali]], giacché questi, dal momento che hanno in comune con noi la vita e gli stessi elementi e la mescolanza che di questi si compone, sono legati a noi uomini come fossero nostri fratelli. (108, p. 163)
*E anche il precetto "astieniti dalle [[fava|fave]]" aveva molte ragioni di ordine religioso e fisico e psicologico. (109, p. 163)
|