Gérard Calvet: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Automa: Sostituzioni normali automatiche di errori "tipografici".
Riga 11:
*Come non vedere in questa grande opera della creazione così nuova e armoniosa, una lode naturale, un canto, un'ovazione, per non dire un'immensa liturgia cosmica? (p. 13)
*Il Verbo incarnato non è solo Re delle nazioni; egli esercità una sovranità su tutto l'universo, e la creazione acquisisce una nuova dignità non solo dopo che la terra si è fatta sgabello dei suoi piedi – ''scabellum pedum tuorum'' – ma anche dopo che i rivoli di sangue, sgorgati dalle sue sacre membra, l'hanno lavata in un universale fiume d'amore. (p. 15)
*Con arte sovrana, la [[liturgia]] ci fa passare dal piano della luce creata a quello della luce eterna: ogni mattina, l'alba scaccia l'oscurità come il Cristo, luce del mondo, cancella le tenebre del peccato. La poesia liturgica fa brillare la speranza sulla vita quotidiana degli uomini con un'invenzione di freschezza incredibile. (p. 17)
*La [[liturgia]] cattolica accordata al tempo, riscatta il tempo; immersa gioiosamente nella marea delle creature, alle quali presta un immenso materiale di immagini, trasfigura l'ordine creato e lo prepara alla sua ultima trasformazione. Del vino, bevanda naturale che scalda il cuore dell'uomo, ne fa una porpora regale che avvolge il mondo, lo riabilita e lo consacra con una consacrazione più augusta di quella conosciuta nel suo primo giorno della creazione. (p. 18)
*La Chiesa non consacra il mondo se non per offrirlo a Dio; e offrendolo, lo santifica e lo divinizza. (p. 19)