Nino Manfredi: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Nino Manfredi==
*Non ho mai avuto interesse a stabilire record, nel senso di poter dire vantandomi: riesco a fare tanti film l'anno... Basti pensare che io, in tutto, cioè in trentanni di attività, ho interpretato solo una sessantina di film. Il mio ideale sarebbe quello di farne uno solo l'anno, ma di ottima qualità. Troppo spesso nel nostro mestiere si trascura la qualità pur di arraffare un lavoro, o per rivalità verso un collega: ah!, tu hai fatto questo? Be', allora io faccio quest'altro...<ref name=jdd>Citato in Lamberto Antonelli, "''Spaghetti per Nino"'', ''La Stampa'', 9 agosto 1982, p. 6.</ref>
*Nel costruire un personaggio mi ispiro alla realtà delle cose, anche se i gesti non vanno riprodotti in modo meccanico, ma reinventati e poi espressi in un linguaggio che tutti possono comprendere. Cioè trasporto i gesti, i movimenti, i tic che sono un patrimonio di esperienze comuni a tutti alle mie corde interpretative.<ref name=jdd/>
*Io ho sempre scelto film difficili. Se non sono difficili, non mi stimolano.<ref>Citato in Anna Maria Mori, "''Per amore o no, sempre e comunque viva gli sposi!"'', ''La Repubblica'', 17 novembre 1984, p. 21.</ref>
*{{NDR|Sul suo celebre perfezionismo}} Io mi sono fatto la fama di essere il peggiore rompicoglioni del cinema italiano.<ref>Citato in Alvise Sapori, "''Sii innocente, e ridi: questo è il mio segreto"'', ''La Repubblica'', 4 agosto 1985, p. 16.</ref>
*Oggi che i maestri non ci sono più, io credo nel proverbio: "Chi sa fare sa, chi non sa fare insegna". In cattedra finiscono i raccomandati.<ref>Citato in Valerio Cappelli, "''[http://archiviostorico.corriere.it/1992/luglio/21/Manfredi_aroma_commissario_co_0_9207217793.shtml Manfredi, aroma di commissario"]'', ''Corriere della sera'', 21 luglio 1992, p. 32.</ref>
*Alle mie nozze d' argento, la mia povera mamma non si rendeva conto che era una celebrazione dopo tanti anni, dovette credere che si trattasse del mio matrimonio e così mi chiese "Chi te sposi, figlio mio?" e io, ovviamente, le risposi "Erminia, mamma". E lei: "Che bella scelta, figlio mio! E'È proprio una brava ragazza. Vedrai quanti anni felici passerete insieme!" E, naturalmente, pur nella sua confusione tra passato e futuro, aveva ragione...<ref>Citato in Alvise Sapori, "''Matrimonio alla romana"'', ''La Repubblica'', 25 giugno 1989, p. 23.</ref>
*{{NDR|Il nonno}} Mi portò alla Scala Santa. Gli domandai: "Perché l' hanno messo in croce, [[Gesù]]" ? E lui: "Se ce l' hanno messo tanto buono non doveva essere."<ref name=jff>Cittao in Silvia Fumarola, "''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/03/28/manfredi-show-ruota-libera.html Manfredi, show a ruota libera"]'', ''La Repubblica'', 28 marzo 1997, p. 49.</ref>
*Conta prima la mimica, poi la parola: questo non lo insegna più nessuno.<ref name=jff/>