E. M. Forster: differenze tra le versioni

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*Non faccia il misterioso; non ce n'è tempo. (Catherine, cap. X, p. 221)
*La cosa era anche più grande di come lei immaginava. Nessuno, se non Philip, poteva vederla nel suo insieme. E per vederla nel suo insieme, egli si teneva a una immensa distanza. Poteva persino essere contento che, almeno per una volta, lei avesse stretto l'amato tra le braccia. (cap. X, p. 225)
*Gli occhi di Philip erano fissi sul campanile di Airolo. Ma vedeva invece il bel mito di Endimione. Questa donna era una dea fino alla fine. Nessun amore poteva degradarla: lei rimaneva al di fuori di ogni degradazione. Questo episodio, che lei considerava così sordido, e che era tanto tragico per lui, rimaneva supremamente bello. Egli s'era innalzato a tale altezza, che senza rimpianto ora le avrebbe potuto dire che anche lui l'adorava. Ma a che cosa serviva dirglielo? Poiché tutte le cose meravigliose erano già accadute.<br />«Grazie,» fu tutto quello che si permise di dire. «Grazie di tutto.»<br />Lei lo guardò con grande amicizia, perché le aveva reso la vita sopportabile. In quel momento il treno entrò nella galleria del San Gottardo. S'affrettarono a rientrare nello scompartimento e a chiudere il finestrino, perché i carboncini non entrassero negli occhi di Harriet.
(explicit)
 
==''Passaggio in India''==