Joseph Roth: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 4:
==Citazioni di Joseph Roth==
*Ci vuole molto [[tempo]] prima che le persone trovino la loro faccia. Non sembrano nate col loro viso, la loro fronte, il loro naso, i loro occhi. Acquistano tutto con l'andare del tempo ed è una cosa lunga, bisogna aver [[pazienza]]. (da ''Fuga senza fine'')
*Così era allora! Tutto ciò che cresceva aveva bisogno di tanto tempo per crescere; e tutto ciò che finiva aveva bisogno di lungo tempo per essere dimenticato. Ma tutto ciò che un giorno era esistito aveva lasciato le sue tracce, e in quell'epoca si viveva di ricordi come oggigiorno si vive della capacità di dimenticare alla svelta e senza esitazione. (da ''LaAutodafè marciadello di Radetskyspirito'')
*E allora, in quel giorno percepii per la prima volta (e per l'unica volta) la verità della metafora così spesso e banalmente abusata: il [[cielo]] piange. Il mio cuore, certamente più piccolo del cielo, allora piangeva in modo più violento di lui; e neppure l'imperialregio regolamento di servizio, che allora regolava, reprimeva, mitigava i miei sentimenti, poteva impedirmi di piangere. (da ''Autodafè dello spirito'')
*Ecco quel che sono veramente: cattivo, sbronzo, ma in gamba. (''Parigi, novembre 1938'')
*È più facile [[morte|morire]] per le masse che viverci insieme. (da ''Il profeta muto'')
Line 65 ⟶ 66:
 
==Bibliografia==
*Joseph Roth, ''Autodafè dello spirito'', a cura di Susi Aigner, Castelvecchi, 2013.
*Joseph Roth, ''Ebrei erranti'', traduzione di Flaminia Bussotti, Adelphi, 1985.
*Jospeh Roth, ''Giobbe. Romanzo di un uomo semplice'', traduzione di Laura Terreni, Bompiani, 1977.