Tubercolosi: differenze tra le versioni
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===[[Areteo di Cappadocia]]===
*Certo ai vecchi di rado avviene diventar tisici, ma se vi cadono, non ne scampano. I giovani poi sino alla florida e pubere età dopo lo sputo di sangue, precipitano nella tisi: ne risanano ma non facilmente. I fanciulli presi talvolta da tossi ostinate s'avanzano con esse sino alla tisi, ma facilmente ne retrocedono. Predisposti a cotal vizio sono quelli di tempera gracile e delicata simili a tavole segate, con scapole in forma d'ala agli omeri, con collo prominente, bianchi di pelle, e di petto quasi diafano. I climi freddo-umidi sogliono esserne più degli altri feraci.
*Fate che anche un uomo del volgo vegga un malato pallido, debole, tossicotoso, emaciato, egli vi dirà costui essere un tisico.
*La ''Ftoe'' è contrassegnala per lo più da questi segni: un calore urente si eccita che nella notte dà fuori; talora si riconcentra nelle viscere: manifesta in questi malati è l'ambascia, la debolezza, la colliquazione. Imperocchè se di giorno in giorno cotesto fuoco si eliminasse dal corpo, dovrebbe pure l'individuo farsi più pingue, più robusto, più tollerante della malattia. Invece allo evaporarsi di quello più gravi si fanno i fenomeni morbosi. I polsi si fanno piccioli e frali: veglie, pallidezza ed ogni altro segno si palesa che è proprio de' malati di febbri acute. Le specie poi degli sputi sono a centinaia. Lividi, atri, puri e sinceri, pallidi e bianchi, bianco-verdognoli, larghi, rotondi, duri glutinosi, sciolti, diffluenti, inodori, o fetentissimi.
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