Isteria: differenze tra le versioni

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*Di tutte le cose che ebbi modo di osservare durante il mio soggiorno presso [[Jean-Martin Charcot|Charcot]], nessuna mi colpì tanto quanto le sue ultime ricerche sull'isteria, che in parte si svolsero ancora quando io mi trovavo a Parigi; così ad esempio egli dimostrò che i fenomeni isterici sono qualcosa di autentico e conforme a uno scopo, che l'isteria è molto frequente negli uomini, che paralisi e contratture isteriche possono essere provocate dalla suggestione ipnotica e che questi prodotti artificiali hanno, fin nei minimi dettagli, le stesse caratteristiche degli attacchi isterici spontanei che spesso vengono provocati da un trauma. ([[Sigmund Freud]])
*Dopo un mese di tentativi infruttuosi per ottenere succhi gastrici da un maiale bizzoso, il pioniere del comportamentismo [[Ivan Pavlov]] affermò: «Da tempo è mia ferma convinzione che il [[maiale]] sia il più nervoso degli animali. I maiali sono tutti isterici». Ma ricordiamoci che molte volte è stato fatto lo stesso commento riguardo alle donne e, in entrambi i casi, si tratta di dimostrazioni di pura ignoranza. ([[Jeffrey Moussaieff Masson]])
*Le donne poi van soggette a violento male che loro viene dall'utero, il quale al pari dello stomaco o infermasi esso stesso, o fu infermare tutto il corpo. Ed arriva talvolta fino ad abbattere in modo da stramazzare l'inferma come se fosse sorpresa da morbo comiziale. Tuttavia queste due affezioni presentano tale differenza, che in questo caso nè gli occhi travolgonsi, nè esce schiuma dalla bocca, nè avvi convulsione; ma soltanto assopimento. Questo stato ritornando frequentemente presso alcune donne rimane per tutta la vita. ([[Aulo Cornelio Celso]])
*Prima di lasciare Parigi discussi col maestro il progetto di un lavoro inteso a stabilire un confronto fra la paralisi isterica e quelle organiche. Il mio intento era di dimostrare che nell'isteria la paralisi e le anestesie si ripartiscono nelle singole parti del corpo in base alla rappresentazione comune che gli uomini hanno del proprio corpo e non in base alla rappresentazione anatomica. ([[Sigmund Freud]])