Henry Miller: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Nexus: refuso
mNessun oggetto della modifica
Riga 93:
*La madama è in piedi accanto al bidet e impreca e sputa. Ci sono anche le ragazze, con le salviette in mano. Ci siamo tutti e cinque, a guardare il bidet. Nell'acqua galleggiano due [[feci|stronzi]] enormi. La madama si china e ci mette sopra una salvietta. "Terribile! Terribile!" geme. "Mai visto una cosa cosí! Maiale. Sporco porcello!"<br />Il ragazzo indù mi guarda con aria di rimprovero. "Dovevi dirmelo!" fa. "Non sapevo che non sarebbe passata. Ti ho chiesto dove andare e tu mi hai detto di farla lí." Sta quasi per piangere. (p. 97; 1987)
*Il [[mondo]] deve diventare carne; l'[[anima]] ha sete. Su qualunque crosta mi si fermi l'occhio, io voglio piombarci sopra, e divorare. Se vivere è il meglio che ci sia, allora voglio vivere, a costo di diventare cannibale. Finora ho cercato di salvare la mia pellaccia preziosa, ho cercato di conservare i pochi pezzi di carne che mi nascondono le ossa. Ne ho abbastanza. Ho raggiunto i limiti della sopportazione. Son con la schiena al muro; non posso ritrarmi più indietro. Per ciò che riguarda la storia sono morto. Se c'è qualcosa rimasto alle mie spalle, dovrà balzare all'indietro. Ho trovato [[Dio]], ma è insufficiente. Io sono morto solo spiritualmente. Fisicamente sono vivo. Moralmente sono libero. Il mondo da cui mi son staccato è un serraglio. Erompe l'alba su di un mondo nuovo, una giungla in cui gli spiriti magri vagano con artigli aguzzi. Se io sono una iena, sono una iena magra e affamata: vado a ingrassarmi. (p. 103; 1987)
*"Va bene, se è così, la chiavo, se non la vuoi [[penetrazioneRapporto sessuale|chiavare]] tu. Diglielo. Ma sii accorto però. Con una donna così bisogna andarci piano. Portami da quelle parti e lascia che le cose si combinino da sé. Fammi un mucchio di elogi. Fai anche il geloso... Merda, magari la si chiava insieme… andiamo nei bei posti e si mangia insieme... si va in macchina e a caccia, coi bei vestiti addosso. Se vuole andare al Borneo, facciamoci portare. Nemmeno io so sparare, ma questo non conta. Non importa nemmeno a lei. Lei vuole soltanto farsi chiavare, e basta. Tu seguiti a parlare delle sue braccia. Mica c'è bisogno di guardarle di continuo le braccia, no? […]." (p. 117; 1987)
*In [[Walt Whitman|Whitman]] tutto il mondo americano prende vita, il passato e il futuro, la nascita e la morte. Tutto quel che c'è di valido in [[America]], l'ha espresso Whitman, e non c'è altro da dire. Il futuro appartiene alla macchina, ai robot. Egli, Whitman, fu il Poeta del Corpo e dell'Anima. Il primo e l'ultimo poeta. Oggi è quasi indecifrabile, un monumento coperto di rozzi geroglifici, per i quali non c'è chiave. (p. 227; 1987)
*[[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] era un rispettabile cittadino, un pedante, un noioso, uno spirito universale, ma segnato col marchio di fabbrica tedesco, l'aquila bicipite. La serenità di Goethe, la sua tranquilla, olimpica disposizione, non è altro che il sonnolento stupore di una divinità borghese tedesca. (p. 228; 1987)