Ludwig Feuerbach: differenze tra le versioni

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==''L'essenza del cristianesimo''==
*L'essere assoluto, il [[Dio]] dell'uomo, è l'essere stesso dell'uomo.
*La [[religione]] riposa sulla distinzione essenziale dell'uomo dalla bestia; le bestie non hanno religione. [...] L'essere dell'uomo in ciò che lo distingue dalla bestia è non solo il fondamento, ma anche l'oggetto della religione. L'essenza dell'uomo in generale.
*Da quando si è fatto del [[sentimento]] l'elemento essenziale della religione, la materia di fede del [[cristianesimo]] – un tempo così sacra – è divenuta indifferente.
*Come l'uomo pensa, quali sono i suoi princìpî, tale è il suo dio; quanto l'uomo vale, tanto e non più vale il suo dio. La coscienza che l'uomo ha di Dio è la conoscenza che l'uomo ha di sé. L'essenza della religione in generale.
*La religione precede sempre la [[filosofia]], nella storia dell'umanità come nella storia dei singoli individui. L'uomo sposta il suo essere fuori da sé, prima di trovarlo in sé. [...] La religione è l'infanzia dell'umanità.
*Il nostro compito è appunto di mostrare che la distinzione fra il divino e l'umano è illusoria, cioè che null'altro è se non la distinzione fra l'essenza dell'umanità e l'uomo individuo, e che per conseguenza anche l'oggetto e il contenuto della religione cristiana sono umani e nient'altro che umani.
*Per il cristiano è certa, reale soltanto l'esistenza del dio cristiano, per il pagano l'esistenza del dio pagano.
*Il tempio non è che una testimonianza del valore che l'uomo attribuisce agli edifici. I templi in onore della religione sono in realtà templi in onore dell'[[architettura]].
*Non l'attributo di divinità, ma la divinità dell'attributo è il primo vero essere divino.
*Vero ateo, cioè ateo nell'abituale significato della parola, non è perciò colui che nega Dio, il soggetto, ma colui che nega gli attributi dell'essere divino, quali l'amore, la sapienza, la giustizia. [...] Una qualità non è divina per il fatto che Dio la possiede, ma Dio la possiede perché essa in sé e per se stessa è divina, perché Dio senza di essa sarebbe un essere imperfetto.
*Per arricchire Dio, l'uomo deve impoverirsi; affinché Dio sia tutto, l'uomo deve essere nulla. [...] Ciò che l'uomo sottrae a se stesso, ciò di cui per sua natura è privo, se lo gode in Dio in misura incomparabilmente maggiore.
*Quanto maggior valore i monaci attribuivano alla repressione della sensualità, tanto maggior valore aveva per essi la Vergine divina: sostituiva per essi perfino Cristo, perfino Dio. Quanto più la sensualità viene negata, tanto più sensuale è il dio a cui si sacrifica la [[sensualità]].
*L'[[uomo]] afferma in Dio ciò che nega in se stesso.
*La religione cristiana fece distinzione fra la purezza morale interiore e la [[pulizia]] esteriore della persona; la religione ebraica le identificava. [...] Israele è la più perfetta rappresentazione di religione positiva. Rispetto all'ebreo, il cristiano è uno spirito libero. Così mutano le idee. Ciò che ancor ieri era religione, oggi non lo è più, e ciò che oggi è considerato ateismo, sarà religione domani.
*Che cosa dunque affermi, che cosa oggettivi tu in Dio? La tua propria [[ragione]]. [...] Nel modo in cui pensi Dio, nel medesimo modo tu stesso pensi; la misura del tuo dio è la misura della tua [[intelligenza]].
*Non al Cristianesimo, non all'entusiasmo religioso, ma solo all'entusiasmo della ragione dobbiamo l'esistenza di una botanica, di una mineralogia, di una zoologia, di una fisica e di una astronomia.
*Dio divenuto uomo non è che la manifestazione dell'uomo divenuto dio; infatti l'elevazione dell'uomo a Dio precede necessariamente l'abbassarsi di Dio a uomo.
*Nella preghiera io trascino Dio nella miseria umana, lo faccio partecipe delle mie sofferenze e dei miei bisogni. Dio non è sordo ai miei lamenti [...] mi esaudisce e ha compassione di me. Dio ama l'uomo, ossia soffre delle sventure dell'uomo.
*L'[[amore]] di Dio per l'uomo – centro e fondamento della religione – è la prova più chiara, più irrefutabile che l'uomo nella religione contempla se stesso come un oggetto divino, come un divino scopo, e che i suoi rapporti con Dio non sono che rapporti con se stesso, con il suo proprio essere.
*La [[sofferenza]] è la legge suprema del cristianesimo; la storia del cristianesimo stesso è la storia della sofferenza umana. Il mistero della passione.
*La religione cristiana è la religione della sofferenza. Le immagini del crocifisso che incontriamo in tutte le chiese non stanno a rappresentarci un redentore, bensì soltanto Dio sulla croce, il sofferente. [...] Un dio sofferente è un dio sensibile, suscettibile al dolore. E la proposizione «Dio è un essere sensibile» non è che l'espressione religiosa della proposizione «la sensibilità è di natura divina»
*La [[coscienza]] che l'uomo ha di sé nella sua completezza si esprime nella Trinità. Essa compendia e riunisce in un unico essere tutti gli attributi che finora abbiamo considerato isolatamente, e perciò riduce l'essere universale – ossia Dio come dio – a un essere particolare, a una particolare facoltà.
*Lo [[Spirito Santo]] deve la propria esistenza personale soltanto a un nome, a una parola [...] che sta a rappresentare unicamente il sentimento e l'entusiasmo religioso, l'amore e l'anelito della creatura verso il creatore.
*La [[provvidenza]] è un privilegio dell'uomo; esprime la superiorità dell'uomo sugli altri esseri naturali; lo sottrae alla concatenazione di tutto l'universo.
*La dottrina della creazione è di origine ebraica; è anzi la dottrina caratteristica, fondamentale della religione ebraica.