Paola Taverna: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Paola Taverna ==
*Il senatore [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non esita mai ad ergersi censore dell'operato dei nostri giudici, che suddivide in imparziali e faziosi non in base al rispetto della corretta applicazione delle norme imposte dai nostri codici e dalle nostre leggi, bensì in funzione dell'esito a lui favorevole o meno dei procedimenti nei quali è coinvolto. <ref name= "Seduta 21 del 2013">Citato in ''Sento della Repubblica Italiana – Legislatura XVII – Aula – Resoconto stenografico della [http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/699922.pdf seduta n. 021 del 14 maggio 2013]''. Roma, 14 maggio 2013</ref>
*Sarebbe quasi scontato ripercorrere la folgorante carriera politica del senatore [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]], ma ricordiamo un po' di fatti. Tessera n. 1816 della P2, celebre loggia massonica illegale ed eversiva, alcune decine di leggi ''ad personam'' o «ad aziendam» fatte approvare negli ultimi venti anni da questo Parlamento per schivare le sentenze dell'ultimo minuto e ora una condanna a quattro anni per frode fiscale, grazie ad una legge votata per ironia della sorte, proprio dal suo partito. Ma il senatore Berlusconi, con tutto il rispetto, è solo il passato. Buona galoppata verso casa, Cavaliere! Le piacerebbe continuare ad affrontare i suoi processi da senatore o, come un tempo, da Premier! Stavolta niente più lodi Alfano, niente più legittimi impedimenti.<ref>Citato
Forse inil ''SenatoPD dellaci Repubblicafarà -persino XVIIil Legislaturaregalo, -per Aulauna -volta, Resocontodi stenograficonon dellafarvi sedutapiù n.da 115spalla, delcome 02in ottobre 2013 [http://wwwpassato.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/719471.pdf Comunicazionipresentando, delche Presidenteso, delun Consigliolodo deiLetta: ministriè enel conseguentesuo discussioneprogramma, -Presidente? ApprovazioneSi delladeve propostasoltanto diapplicare risoluzione n.la 2legge, suin cuiGiunta ile Governoin haAula, postoe lavorremmo questioneche di fiducia]. Roma,fosse 2senza ottobrevoto 2013segreto.</ref>
Mettiamoci la faccia quando diremo che la legge in Italia è uguale per tutti!
Non potremo dire che ci mancherà, semplicemente perchè non c’è neanche oggi: considerando il 99 per cento delle sue assenze, è già un evento vederla tra noi, alla faccia della responsabilità verso il Paese! Sì perchè voi eravate il Governo dei responsabili, ma ve ne siete responsabilmente fregati dell’aumento dell’IVA al 22 per cento; ve ne siete consapevolmente dimenticati della tanto sbandierata abolizione dell’IMU sulla prima casa che noi avevamo proposto in alcuni emendamenti ai quali PdL, PD e SCpI hanno votato «no».
Forse non apprezzavano il fatto che la copertura da noi indicata derivasse dall’aumento delle tassazioni sulle stipulazioni finanziarie...e sui guadagni dei concessionari del gioco d’azzardo. Rischiare di penalizzare gli amici degli amici che gestiscono le slot machine? Non sia mai.
Le tasche dei comuni mortali sono già comode per trovare i 1.900 milioni di euro che gli avete condonato; molto più importante (senz’altro) modificare in fretta e in furia la Costituzione, nata dalla rinascita dopo la tragedia della Seconda guerra mondiale e della dittatura, delegando l’operazione a 40 saggi e aggirando quell’articolo 138 che è garanzia della nostra democrazia e della nostra libertà. Salire su un tetto è un grave oltraggio alle istituzioni, spazzare via con un colpo di spugna invece è un atto dovuto. Se questa è saggezza, beata ignoranza!
In questi anni non avete fatto altro che recitare beffandovi di 60 milioni di persone. In questi giorni avete messo in scena l’ennesima puntata dando il meglio di voi: mi alzo la mattina e si sono dimessi i parlamentari del PdL ma non c’è la crisi; faccio colazione e si dimettono anche i Ministri; mi lavo i denti e le avete tutti ritirate; tempo di portare il bambino a scuola e c’è la crisi di Governo.
D’altronde, non sarebbe una grande perdita questo Esecutivo. Vogliamo ricordare qualcuno dei vostri exploit?
Trenta luglio 2013: il Movimento 5 Stelle presenta un emendamento per bloccare l’aumento dell’IVA; copertura finanziaria garantita tramite tagli ad inutili megaprogetti del Ministero della difesa, aumento della tassa sulle transazioni finanziarie dallo 0,2 all’1 per cento (la famosa Tobin tax) e riduzione del 2 per cento di tutte le spese delle pubbliche amministrazioni ovviamente escludendo la scuola, la sanità, la cultura, la ricerca che, di norma, sono i primi settori dove voi andate a battere cassa.
Rimborsi elettorali, il buon vecchio finanziamento pubblico ai partiti, quello del referendum ignorato, non so se ve lo ricordate: 92 milioni di euro (una bella sommetta). E lei, presidente Letta, il 24 maggio 2013 aveva promesso agli italiani che lo avrebbe abolito. Basterebbe soltanto una firma.
Il Movimento 5 Stelle ha già restituito i 42 milioni di euro che ci sarebbero spettati: non servono tutti questi soldi per sostenere le proprie idee, se le avete. Come non servono 14.000 euro al mese per vivere dignitosamente da parlamentare, mentre pretendete che i cittadini italiani, quando sono fortunati, campino con 700 euro!
Abbiamo proposto di istituire il reddito di cittadinanza e ci avete riso in faccia. In compenso, lo slogan «nessuno deve rimanere indietro» vi è piaciuto così tanto che avete finito per copiarcelo. Ma noi non siamo gelosi. Copiate anche le proposte e le nostre idee al posto di dire sempre no:
realizzatele una buona volta!
F-35: il Movimento 5 Stelle propone il taglio del programma. Tanto per cambiare, ancora no. Potevano essere 1.300 milioni di euro l’anno da destinare all’economia reale, alle piccole e medie imprese, ai servizi so ciali per i quali i soldi, invece, non ci sono mai.
Volevamo sospendere il pagamento dell’IRAP per le piccole imprese che assumono almeno cinque giovani. Neanche per sogno! Continuiamo a mandare i neolaureati all’estero con biglietto di sola andata.
Volevamo abolire la TARES, ulteriore salasso ereditato dal Governo dei tecnici: volevamo inserire la tariffa puntuale: più ricicli meno paghi, più inquini più paghi. Difficile da capire? Evidentemente si, perchè pure stavolta avete detto di no.
Questa maggioranza non ha saputo nemmeno produrre una legge efficace contro l’omofobia: persino quando non sono i soldi ma i principi etici ad essere in ballo non riuscite a fare la cosa giusta.
Anzi, vorreste permettere ai partiti e alle organizzazioni religiose di rilasciare dichiarazioni discriminatorie spacciandole per libertà di opinione.
Siamo stati noi i primi a chiedere nel 2007 di cambiare la legge elettorale. L’abbiamo fatto presentando la proposta «Parlamento pulito», quella proposta che avete ignorato per sei anni, fregandovene delle firme di 350.000 cittadini: voto di preferenza, limite massimo di due legislature senza – lo ripeto, senza – eccezioni, decadenza e incandidabilità
dei condannati. Non serviva nemmeno la legge Severino per sapere qual era la cosa giusta da fare.
29 maggio 2013: altra data che ricorderemo, più che altro perchè per la prima volta riuscite a bocciare una proposta che non era nostra.
Alla Camera, PD e PdL votano contro la mozione Giachetti, suo compagno di partito, presidente Letta, mica uno di quei grillini che classificate secondo la convenienza di giornata. Ma lei in diretta, su una televisione pubblica, in prima serata mente, mente nel metodo e nel merito.
Racconta agli italiani che siamo noi a non voler cambiare il porcellum a chiacchiere, mentre siete voi a sostenerlo con i fatti.
Di cose giuste da fare non ne abbiamo solo proposte moltissime, siamo riusciti a farne approvare anche diverse, difendendole con i denti e con le unghie. Grazie agli emendamenti del Movimento 5 Stelle, lalegge contro lo scambio elettorale politico-mafioso èstata corretta, le norme contro il femminicidio sono state rafforzate e migliorate, il pagamento prioritario delle aziende rispetto alle banche è diventato realtà.
Non il solito «faremo, vedremo», oppure «VeDrò», per usare il nome di una fondazione famosa.
Sono andate in porto le nostre proposte per sospendere le cartelle
esattoriali di chi vanta crediti nei confronti dello Stato, per istituire un
fondo per il microcredito a favore delle imprese con i soldi tagliati alla
politica e siamo ancora in attesa del decreto attuativo da parte del vostro
Esecutivo. Abbiamo ottenuto norme per sviluppare la rete nelle aree rurali,
per avere finalmente nomine trasparenti e meritocratiche nelle società partecipate.
PD e PdL spesso ci hanno dimostrato di essere complementari: mai
come in questo momento è difficile distinguere l’uno dall’altro. Mente, presidente Letta, sulla legge elettorale, proprio nello stesso modo ignobile in cui mente il cavaliere Berlusconi sull’IVA. Stesse modalità e stesse finalità: dare il via alla campagna elettorale prendendovi gioco di noi citta dini. La crisi vera e profonda è del popolo italiano, che non riesce neanche più a capire che cosa sta accadendo.
Un Presidente del Consiglio non è un politico qualunque, un Presidente del Consiglio è una figura istituzionale, una delle più alte cariche dello Stato: da lui ci si aspetta un comportamento ancora più irreprensibile e integerrimo di un politico normale (eravamo abituati ad altri, pensavamo che almeno questo di cambiamento fosse avvenuto), deve essere l’emblema della trasparenza e dell’affidabilità. Un Presidente del Consiglio non può mentire. Presidente Letta, in una qualunque altra democrazia un Premier scoperto a raccontare frottole ai suoi elettori si dimetterebbe ancor prima di essere cacciato via.
Presidente, prima ancora che sia questo Parlamento a chiederle di andarsene.
Il Movimento 5 Stelle non può dare e non darà la fiducia a chi inganna la cittadinanza. Il Movimento 5 Stelle non fa alleanze e non è
la ruota di scorta di nessuno, tantomeno di chi per sette anni è
stato il principale alleato del condannato Berlusconi. Qui o si governa o si va tutti a
casa, non ci sono margini. Solo con un Governo a 5 stelle potremo davvero avviare il risanamento del Paese. In mezzo non c’e niente.
Niente, siete niente!
<ref>Citato in ''Senato della Repubblica - XVII Legislatura - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 115 del 02 ottobre 2013 [http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/719471.pdf Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri e conseguente discussione - Approvazione della proposta di risoluzione n. 2, su cui il Governo ha posto la questione di fiducia]. Roma, 2 ottobre 2013.</ref>
 
== Note ==