Dennis Lehane: differenze tra le versioni

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*«Hai mai pensato come la più insignificante delle decisioni possa cambiare il corso delle nostre vite?»<br />Sean sostenne il suo sguardo. «Che vuoi dire?» [...]<br />«Una volta ho sentito dire che la madre di [[Hitler]], quando era incinta, fu sul punto di abortire, ma all'ultimo momento cambiò idea. Ho sentito dire anche che lui lasciò Vienna perché non riusciva a vendere i suoi quadri. E se invece avesse venduto un quadro? Se sua madre avesse abortito? Il mondo sarebbe stato diverso, capisci? Oppure mettiamo che una mattina tu perdi l'autobus e, mentre lo aspetti, prendi un altro caffè e compri un "gratta e vinci". Trovi la combinazione vincente: all'improvviso non devi più prendere l'autobus. Vai al lavoro con una macchina sportiva. Ma rimani coinvolto in un incidente stradale e muori. E tutto perchè quella mattina hai perso l'autobus.»<br />Sean guardò Whitey. Whitey scrollò le spalle. [...]<br />«Sto solo dicendo che ci sono dei fili, okay? Ci sono dei fili nella nostra vita. Se ne tiri uno, tutto il resto cambia di conseguenza.»
*«L'amavo così tanto...» disse, senza staccar gli occhi da quel pezzo di carta. «Non... non proverò mai più niente del genere. Voglio dire, non può succedere due volte, vero?» Alzò lo sguardo verso Whitey e Sean. Aveva gli occhi asciutti, ma così carichi di dolore che Sean dovette distogliere lo sguardo.<br />«Alla maggior parte delle persone non succede nemmeno una volta» rispose Whitey.
*[...] laLa realtà non è un "vissero felici e contenti", o stronzate del genere. La vita è lavoro, fatica. Solo raramente la persona che amiamo è davvero degna del nostro amore. Forse nessuno ne è degno, oppure nessuno merita un tale fardello. Alla fine si resta fregati. Si resta delusi, si perde la fiducia e si passano momenti terribili. Quello che perdi è più di quello che guadagni. Alla fine, odi e ami in parti uguali la persona che hai scelto. Eppure, *****, ti rimbocchi le maniche e ti dai da fare, perchè diventare adulti significa proprio questo.
*Solo nei film la gente si disperava per i morti, la vita bloccata come le lancette di un orologio rotto. Nel mondo reale, la morte era qualcosa di naturale, un evento superabile da tutti. Tranne che per il morto.
*[...] Non aveva mai desiderato avere figli. Non riusciva a vederne i vantaggi , a parte il fatto che ti facevano imbarcare per primo sull'aereo. I figli si impadronivano della vita dei genitori, li stremavano, li riempivano di paure. La gente si comportava come se i figli fossero un fatto sacro e ne parlava con tono riverente. Ma la verità era che tutti i bastardi che ti tagliavano la strada nel traffico, quelli che ascoltavano la musica a tutto volume, rapinatori, stupratori, venditori di macchine difettose, beh, tutti costoro non erano altro che bambini cresciuti.
 
==Bibliografia==